Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

La Cgil denuncia: «Tagliati gli insegnanti di sostegno»

Fonte: La Nuova Sardegna
11 settembre 2012

 
SCUOLA




CAGLIARI L’ufficio scolastico provinciale fa i conti da ragioniere e riduce il numero di insegnanti di sostegno che il ministero dell’istruzione aveva destinato alla Sardegna. La denuncia arriva dalla Cgil-scuola, che attacca senza mezzi termini le decisioni assunte dall’ufficio locale sbandierando dati che confermano il contenuto della protesta: secondo una proiezione elaborata dalla Flc Cgil Sardegna sui dati Miur e Usr quest’anno dovrebbero essere aggiunti 2693 posti di sostegno da assegnare ai quattromila alunni disabili, 2426 posti da aggiungere ai 267 previsti dalla sentenza della Corte Costituzionale. Ma non accadrà: «La dirigenza ne prenderà solo 2162 – denuncia Loddo - per assurdo ora che il ministero dell’istruzione finalmente si è reso conto che la scuola sarda ha bisogno di un numero maggiore di immissioni in ruolo, l’ufficio scolastico regionale continua la sua politica di rigore e ragionieristica, riducendo le occasioni di lavoro. Cioè ha stabilito un numero di immissioni inferiore rispetto a quanto concesso dal ministero. Il dirigente Tocco ne utilizza solo una parte e restituisce il resto. Così si nega l’insegnante di sostegno a troppi alunni disabili - insiste Loddo - che reclamano il giusto diritto di andare a scuola e il diritto all’istruzione. Intanto iI precari si mobilitano ancora: stavolta è il turno di quelli della, del personale ata e dei tecnici di laboratorio. A una settimana dalla data di inizio delle lezioni la Flc-Cgil annuncia il primo sit in davanti alla sede dell’ufficio scolastico regionale per lunedì 17 settembre, giornata del rientro ufficiale a scuola. «Il nuovo anno scolastico comincerà all’insegna della precarietà – denuncia Peppino Loddo, segretario della Cgil Scuola Sardegna – nella provincia di Cagliari così come nel resto dell’isola ci troviamo a fare i conti con classi in sovrannumero e sedi fatiscenti. Per non parlare degli studenti che vivono in zone interne, costretti ad un faticoso pendolarismo. Ci rivolgiamo al dirigente Tocco con un’azione di denuncia e di lotta perché ancora una volta siamo costretti a fare i conti con istituzioni assenti che minano il sistema scolastico pubblico, dequalificano il servizio e limitano il diritto all’istruzione degli oltre 200 mila alunni, a partire dalla scuola dell’infanzia». Bettina Camedda