Rassegna Stampa

Il Sole 24ore

Statali, aumenti da gennaio

Fonte: Il Sole 24ore
27 ottobre 2008

PA - PERSONALE E CONSULENZE



Testata: Il Sole 24 Ore Data: 26/10/08
Autore: Emilio Bonicelli Pagina: 21-21
Sezione: Economia e Imprese

Occupazione. Il ministro Brunetta: pagherò il 90% dei 6 miliardi disponibili, la Cgil non può dire no
Domani il tavolo con i sindacati per la riforma dei contratti pubblici


BOLOGNA
«Ho messo i soldi giusti, sei miliardi di euro». Così il ministro per la Pubblica amministrazione e l'Innovazione, Renato Brunetta, spiega come, giovedì scorso, ha raggiunto l'intesa sul contratto del pubblico impiego, «senza un'ora di trattativa e senza un'ora di sciopero ». Una vera svolta, una «piccola rivoluzione » per il settore pubblico dove di solito i tempi per l'accordo si allungano a dismisura perchè i sindacati sanno che al momento della firma lo Stato dovrà «pagare dall'inizio gli arretrati».
Non tutti i sindacati però hanno accettato il protocollo dell'accordo. La Cgil si è «messa di traverso » e il ministro attacca il sindacato di Epifani. «Voglio vedere come farà a spiegare ai suoi iscritti che dice di no all'intesa per avere delle somme in più che non ci sono. Inoltre, nell'attesa inutile di avere di più, i dipendenti non dovrebbero prendere niente». «Mi sembra una follia. Il Paese non se lo può permettere. Forse la Cgil sì. Io no».
Per ottenere con gli altri sindacati l'intesa in tempi record Brunetta, che parla a Bologna in occasione del Forum Piccola Industria di Confindustria, ha fatto ai rappresentanti dei lavoratori un discorso chiaro. Queste sono le risorse disponibili, altro non c'è. «La discussione per il contratto inizia con la Finanziaria entro ottobre. Deve finire entro l'anno. In ogni caso a gennaio se il contratto è chiuso bene, si erogano gli aumenti. Se non è chiuso, si eroga lo stesso, come consente la legge, il 90%».
I sei miliardi servono a coprire il recupero dell'inflazione programmata, il 3,2% nel biennio 2008 e 2009. Questo corrisponde di fatto a incrementi salariali del 6,5%nell'anno in corso e di circa il 7% nell'anno prossimo, ovviamente «tutto compreso». E' un contratto onesto che «garantisce» il potere d'acquisto e può anche consentire «forti incrementi di produttività».
«Non riesco a capire – insiste Brunetta – perchè la Cgil voglia bloccare tutto per non dare ai dipendenti pubblici questi sei miliardi di euro». L'ingente somma, tra l'altro, avrebbe in questo momento di crisi il valore di un volano economico, favorendo il risparmio e i consumi e quindi la produzione. Inoltre, secondo il ministro, se i sei miliardi restano nelle casse di Tremonti e non vengono erogati, perchè il contratto si blocca, «rischiano di essere utilizzati in modo diverso ». «Io voglio invece che questi miliardi entrino nelle buste paga e servano alla crescita del Paese». Il ministro ricorda poi che dal 2000 i salari del settore pubblico si sono mossi a tassi incrementali doppi rispetto all'inflazione e con percentuali di crescita maggiori rispetto al settore privato. Se, a fronte di tutto questo, non c'è maggiore efficienza e produttività, «sono soldi buttati».
Intanto domani, annuncia Brunetta, si aprirà un tavolo di concertazione con i sindacati, Cgil compresa, per il rinnovo del modello contrattuale nel pubblico impiego. L'obiettivo è arrivare a una prima bozza entro il 10 novembre, in vista di un modello contrattuale unificato tra settore pubblico e privato.