Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

I rom tornano nella casa

Fonte: L'Unione Sarda
6 settembre 2012


La Caritas non trova altri alloggi: assegnazione nei prossimi giorni
 

Un'altra famiglia nell'ex Pandemonium?
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Per la Caritas non è stato facile convincere una nuova famiglia a tornare in quella che ormai rischia di passare alla storia come la «casa delle polemiche». Ma trovare altri alloggi per gli abitanti del campo nomadi, dopo tutto quello che è successo ad agosto, è stato difficile. E visto che il complesso dell'ex Pandemonium, a Flumini, era stato regolarmente affittato - a 2.500 euro al mese, pagati dal Comune - e disponibile, nei prossimi giorni verrà affidato a un'altra famiglia di origine bosniaca.
I LAVORI In queste ore gli operai incaricati dalla Caritas stanno portando a termine alcuni lavori nel vecchio ristorante, con vista su una piscina («inutilizzabile», come spiegò il proprietario) e su un vasto terreno che venne ripulito dai primi inquilini poco prima di Ferragosto. I nomadi andranno ad abitare - salvo ripensamenti - nelle camere della struttura, presa di mira dai vandali negli scorsi anni, ma in grado di offrire ai propri ospiti stanze con parquet, camino e un bagno ricoperto di marmo. Per ora rimarrà vuota la casa di fronte al vecchio ristorante, su cui si era scatenata una bufera (soprattutto in Consiglio comunale) a causa dei pavimenti in pietra, del bagno con idromassaggio (funzionante) e dell'aria condizionata in tutte le stanze da letto. Rifiniture e comfort che, nonostante l'aspetto esterno dell'alloggio - senza intonaco ma in buone condizioni -, hanno creato diverse polemiche.
LE CASE A poco più di due mesi dallo sgombero del villaggio di Mulinu Becciu la Caritas ha trovato un alloggio a quasi tutte le famiglie bosniache. Solo alcune rimangono ancora nel seminario dei Saveriani, a Is Mirrionis, anche se in qualche caso i nomadi avrebbero rifiutato le sistemazioni offerte.
LA RINUNCIA Il complesso dell'ex Pandemonium è disabitato dal 21 agosto scorso, quando le famiglie - in tutto una trentina di persone - abbandonarono gli alloggi, ufficialmente a causa delle minacce ricevute in una lettera: «Andate via o sarà peggio per voi». Minacce che però non hanno portato a nessuna denuncia alle forze dell'ordine. Martedì una delegazione della comunità rom si è ritrovata sotto il Comune per chiedere un incontro con il sindaco e la giunta: un «tavolo» per discutere il progetto di inclusione sociale e, forse, per continuare a chiedere un nuovo campo, dopo la chiusura e lo sgombero di quello di Mulinu Becciu. Un villaggio trasformato in discarica da bonificare, al costo di almeno due milioni di euro.
Michele Ruffi