Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Un giorno da cittadini

Fonte: L'Unione Sarda
3 settembre 2012


COMUNE. Oltre 4.500 immigrati sceglieranno 15 rappresentanti

Consulta stranieri: al voto il 15 novembre

Quasi una piccola rivoluzione. Un Comune, per la prima volta in Sardegna, chiama al voto (il 15 novembre) la sua comunità straniera. Lo scopo? L'elezione della Consulta comunale dei cittadini stranieri e apolidi di Cagliari. Quindici rappresentanti e un compito: collaborare con l'amministrazione, attraverso proposte e pareri (non vincolanti), sui temi legati all'immigrazione e all'integrazione.
CONSULTA «Un grande risultato», Paola Piras, assessore agli Affari generali e vicesindaco, è cristallina: «La Consulta permetterà di dare voce a un'ampia fascia di popolazione. Sarà l'anello di una catena che cercherà di garantire i diritti degli stranieri esattamente come avviene per il resto dei cagliaritani». Tema delicato, quello dell'integrazione, che, molto spesso, ha rappresentato motivo di divisione dell'opinione pubblica.
MODALITÀ DI VOTO Ma al di là dei mal di pancia di qualcuno, il 15 novembre andranno alle urne 4.670 stranieri (2.044 uomini e 2.626 donne) su una popolazione cittadina di 6.475 immigrati appartenenti a diverse etnie. La volontà di offrire una sponda istituzionale alla comunità straniera prevede regole di partita molto chiare. «Voteranno i maggiorenni, stranieri apolidi o con doppia cittadinanza, residenti in città o con regolare permesso di soggiorno oppure in corso di rinnovo», spiega l'assessore. «Il candidato dovrà essere presentato, entro il 15 ottobre prossimo, da un numero minimo di 10 persone che, ovviamente, possiedono i requisiti per il diritto al voto».
IL RUOLO Se è innegabile che i campi d'azione della Consulta saranno le tematiche legate all'immigrazione, è forte la sensazione che i limiti esatti di competenza potranno mutare nel tempo. «L'organismo potrà essere interpellato anche su materie di salute e istruzione», spiega il vicesindaco sottolineando che «un'amministrazione moderna basa il suo operato sulla partecipazione».
ETNIE Una consulta di 15 persone dovrà, dunque, essere portavoce delle istanze degli stranieri e garantire loro la certezza di essere rappresentati. A causa delle numerose etnie presenti in città c'è chi teme che si possa verificare uno sbilanciamento di rappresentanza. Ma su questo aspetto Paola Piras rassicura: «L'elezione è strutturata in modo che 9 seggi siano assegnati sulla base di una ripartizione geografica per riconoscere il diritto di rappresentanza».
Matteo Sau