Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La rivolta del “minestrone”

Fonte: L'Unione Sarda
27 ottobre 2008

San Benedetto. Divieto di tagliare le verdure, rabbia al mercato


I fruttivendoli del mercato di San Benedetto protestano contro la Asl. Oggetto del contendere è la decisione dell'Azienda sanitaria numero 8 di vietare la pulizia, il taglio e il confezionamento di alcuni tipi di ortaggi all'interno dei box. Il provvedimento risale ad alcuni mesi fa, ma continua a suscitare aspre polemiche tra i venditori. Il motivo? Semplice: una parte dei commercianti, dopo aver ricevuto una diffida, ha scelto di aggirare il divieto dotando il proprio box delle attrezzature richieste dalla Asl (in primis un piano di lavoro in marmo o acciaio e un lavandino) mentre altri si sono rifiutati di adempiere all'obbligo e continuano a tagliare gli ortaggi irregolarmente. Per questi ultimi sarebbero dovute scattare delle sanzioni, ma la Asl non è mai intervenuta. Da qui la protesta di chi invece si è messo in regola. «Io mi sono adeguato subito - racconta Tore Saba, commerciante del primo piano - e ho ottenuto l'autorizzazione della Asl a tagliare le verdure. Ma per essere in regola ho dovuto modificare il mio box e per i lavori di adeguamento ho speso ben 700 euro. Ora ho molto meno spazio per muovermi e questo fatto mi crea non pochi disagi. Ma ciò che mi fa più arrabbiare è che i colleghi che non si sono adeguati continuano tranquillamente a tagliare le verdure senza essere multati. I vigili sanitari li vedono, ma fanno finta di niente. A questo punto mi chiedo a cosa sia servito il mio impegno. La regola non dovrebbe valere per tutti? Forse avrei fatto meglio a lasciare il mio box così com'era. Di certo avrei risparmiato 700 euro». Il divieto imposto dalla Asl riguarda la preparazione dei prodotti di “IV classe”, ovvero carciofi, piselli, fave e più in generale tutti gli ingredienti del classico minestrone da consumare previa cottura. ( p.l. )

27/10/2008