Commento
 

di Michele Ruffi
Nella (lunga) lista delle incompiute cagliaritane l'ippodromo è sicuramente in cima, nonostante la struttura del Poetto abbia inghiottito almeno quattro milioni di euro nell'ultimo decennio. Un impegno di soldi che però non ha portato i risultati sperati. Anzi.
Quando al termine del primo lotto di lavori, cinque anni fa, gli ispettori dell'Unire fecero visita all'impianto, evidenziarono tre errori. Uno: la staccionata non era stata costruita correttamente e i bordi rischiavano di ferire fantini e cavalli. Due: sul perimetro correva un cordolo di cemento che poteva trasformarsi facilmente in una trappola mortale. Tre: erano pericolose pure le cannule dell'impianto di irrigazione, che spuntavano dal terreno per oltre trenta centimetri, come piccole lance piantate sulla sabbia. Ecco perché l'omologazione alle gare del galoppo è sempre stata un sogno. Con tutto ciò che ne consegue: pubblico, scommesse, investimenti, turismo. Insomma: come spesso accade siamo seduti sopra un tesoro, ma non sappiamo come sfruttarlo. O addirittura facciamo di tutto per distruggerlo.