Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Sant'Elia, chiesti 26 milioni di danni

Fonte: L'Unione Sarda
29 agosto 2012

convenzione irregolare: i legali di Massimo Cellino fanno causa al Comune di Cagliari
 

Dopo Elmas arriva il turno del Comune di Cagliari. Massimo Cellino chiede oltre 26 milioni di euro di danni al sindaco del capoluogo Massimo Zedda per la vicenda dello stadio Sant'Elia. Il presidente del club rossoblù affida agli avvocati Giorgio Altieri e Giuseppe Accardi la causa per il risarcimento delle spese sostenute dal club per la manutenzione dell'impianto sportivo (1,409 milioni di euro) e per le perdite patrimoniali e non, causate dalla cattiva immagine che lo stadio avrebbe causato alla società di viale La Playa. Per non parlare delle perdite causate dai mancati «ritorni pubblicitari, di merchandising, di diritti televisivi».
Nell'atto di citazione è stata già fissata la data dell'udienza di fronte al giudice (ancora da designare) del Tribunale civile di Cagliari: 10 gennaio 2013.
 

CONVENZIONE E MANUTENZIONE Nel Municipio di via Roma si aspettavano la mossa di Cellino che tre mesi fa aveva chiesto un maxi risarcimento da 24 milioni a Valter Piscedda, sindaco del Comune di Elmas, colpevole - secondo la società di Cellino - di non aver rispettato gli accordi (Puc) per la costruzione dello stadio nei terreni di Santa Caterina, dove la Sogaer (la società che gestisce l'aeroporto di Elmas) vuole realizzare parcheggi per aerei.
Le 40 pagine dell'atto di citazione sono piombate sul tavolo di Zedda il 6 agosto con lo stesso argomento: lo stadio. I legali articolano la loro linea sul fatto che un capitolato della convenzione, firmata il 30 dicembre 2002 dall'allora sindaco del capolugo Emilio Floris, «ha per oggetto la manutenzione ordinaria delle opere edili del Sant'Elia ed è applicato solo a quelle opere in ottimo stato di conservazione».
 

STADIO NON A NORMA Altieri e Accardi (che scrivono su carta intestata dello studio romano Tonucci & partners) affermano che «la consegna e l'accertamento dello stato di consistenza dello stadio era funzionale degli obblighi tra le parti sulla manutenzione». Accordo mai raggiunto perché il 18 marzo 2003 «i rappresentanti del club rossoblù non sottoscrivevano il verbale di consegna dell'impianto, in quanto non a era a norma».
 

IL FALLIMENTO La storia dello stadio Sant'Elia si complica con il fallimento della società incaricata della sua ristrutturazione «a eccezione dei lavori di impermeabilizzazione delle gradinate del secondo anello, lavoro mal eseguito e mai portato a termine». Gli avvocati puntano il dito contro il Comune di Cagliari «che per anni ha navigato a vista con interventi tampone».
La battaglia legale durerà anni, nel frattempo bisogna fare in fretta per dare un futuro all'impianto sportivo più importante della Sardegna.
Andrea Artizzu