Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Statali, parte la trattativa con il no della Cgil

Fonte: La Nuova Sardegna
24 ottobre 2008

VENERDÌ, 24 OTTOBRE 2008

Pagina 20 - Economia

Per Epifani «le risorse sono basse, è una riforma voluta da Confindustria». Il ministro: chi si oppone non avrà nulla in busta paga


Cisl e Uil aderiscono al protocollo di Brunetta: gli stipendi non diminuiranno




ANTONELLA FANTÒ

ROMA. Cisl e Uil hanno aderito al protocollo del ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta sui rinnovi dei contratti ma la Cgil, pur non rompendo le trattative, ha detto no. E’ successo a Palazzo Vidoni alla fine di un incontro alla presenza dei tre segretari delle Confederazioni, Epifani (Cgil), Bonanni (Cisl) e Angeletti (Uil) e dello stesso ministro per stabilire modi di un percorso valido per tutto il pubblico impiego.
Per prima è stata la Cisl a dire di sì, per due motivi fondamentali. Gianni Baratta, segretario confederale Cisl, faceva parte della delegazione e ci ha spiegato: «La prima cosa importante è che il governo è tornato indietro sul ritiro dei finanziamenti che avrebbero fatto diminuire gli stipendi dal 1º gennaio. Da una parte, ha ripristinato 500 milioni di ”salario accessorio” e dall’altra, 200 milioni di ”produttività”, chiedendo a noi di concordare sistemi per premiare la produttività. Tutti soldi che erano stati eliminati dalla finanziaria. Il ripristino dello stipendio scatterà a giugno ma conterrà gli arretrati. In secondo luogo, è stato assicurato da Brunetta che il pubblico impiego ricalcherà la riforma del modello contrattuale concordato con le aziende private». Secondo Epifani, che non ha condiviso l’impostazione della riforma contrattuale voluta da Confindustria, non è accettabile che le risorse per il contratto siano così basse e «senza avere certezza per la restituzione dei soldi cancellati». Risponde subito Brunetta: «Attenzione, dire no vuol dire non avere nulla in busta paga». Il ministro ha aggiunto di voler andare avanti da lunedì e di sperare di chiudere i rinnovi contrattuali in due settimane.
Quante sono queste risorse? L’aumento medio mensile per un dipendente del pubblico impiego per questo rinnovo contrattuale sarà di 70 euro al mese a regime, di cui 60 sul salario tabellare e i restanti 10 sul salario accessorio (la parte mobile dello stipendio che compensa i notturni, gli straordinari...). Anche le risorse ripristinate che costituivano dagli 80 ai 250 euro mensili dello stipendio, non verranno ridate con il vecchio automatismo, ma saranno risorse destinate a premiare la produttività attraverso l’individuazione di criteri selettivi. Quindi ci sarà qualche impiegato che vedrà diminuire il proprio stipendio. La Cgil si è detta subito contraria, la Uil si è riservata di esprimere il proprio giudizio e, alla fine, ha aderito al protocollo.
Questo rinnovo contrattuale interessa 3,5 milioni di lavoratori pubblici. Il contratto è scaduto alla fine di dicembre 2007. La maggior parte sono dipendenti della scuola (un milione), degli enti locali e della sanità (circa 600.000), gli addetti alla sicurezza (500.000), i ministeriali (200.000). Le risorse complessive sono pari a circa 2,8 miliardi, e secondo Brunetta consentono «a regime un incremento delle retribuzioni del 3,2%». Secondo questa finanziaria, le amministrazioni, in assenza di rinnovo di contratto, possono erogare con atti unilaterali parte degli aumenti.