Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Odissea per un biglietto del bus

Fonte: L'Unione Sarda
27 agosto 2012


IL CASO. Un fenomeno aggravato nei giorni delle ferie con la chiusura di molti punti vendita
 

I passeggeri sono costretti a lunghi giri a caccia dei tagliandi
Vedi la foto
Da via Is Maglias a via Trentino nella caccia (inutile) di un biglietto Ctm: è successo ieri mattina a un cagliaritano che voleva recarsi in centro utilizzando il mezzo pubblico. Alla fine - tra un'edicola priva di ticket in piazza D'Armi e bar con le serrande abbassate per ferie - il documento da viaggio l'ha trovato in via Sonnino. «Certo potevo acquistarlo a bordo, ma viene venduto soltanto al capolinea con una maggiorazione di 50 centesimi. Ma dovevo finire a Monserrato per evitare di passare per portoghese?».
CHIUSURE Un'odissea non isolata. Succede spesso, soprattutto d'estate quando la platea dei punti-vendita viene falcidiata dalle serrande abbassate per le vacanze. «Possiamo farci ben poco», dice Ezio Castagna, il direttore del Ctm. «Mica le rivendite ci comunicano quando chiudono per ferie».
L'azienda che cura il trasporto pubblico può contare su 480 punti di distribuzione tra città e i centri dell'hinterland. Gestisce direttamente uno sportello in viale Trieste dove è possibile munirsi degli abbonamenti mensili e delle agevolazioni. Qui è possibile anche ritirare la carta ricaricabile, messa in circolazione dal Ctm. Sostituisce il tagliando usa e getta, è gratis, ma non ha preso piede tra chi usa il mezzo pubblico.
Altro sportello- biglietti è in piazza Matteotti, ospitato sotto la pensilina: ieri pomeriggio era chiuso. Meno male che da un mese funziona una biglietteria automatica, un' emettitrice sul modello di quelle che distribuiscono i tagliandi di viaggio nelle metropolitane e nelle stazioni ferroviarie delle grandi città. È la prima di una serie in arrivo, c'è sempre la fila soprattutto di turisti. La seconda è operativa da avant'ieri a Quartu in via Brigata Sassari.
POLEMICA Non tutte le edicole sono fornite di biglietti. Roberto Gerina, titolare di quella storica di via via Roma, da un anno ha smesso di distribuire i tagliandi del bus. «Non conveniva più», spiega. «Eravamo diventati una succursale del Ctm: la gente si metteva in fila per acquistare il biglietto del bus e non comprava giornali».
PERCENTUALE Non è l'unico, a quanto pare: su 120 euro di ticket venduti, il guadagno è di 4 euro e venti centesimi. Il tre virgola qualcosa. «Non ci guadagnamo nulla, anzi ci perdiamo se dobbiamo tirare le somme», spiega Giorgio Durzu, presidente del loro sindacato. Una percentuale a loro giudizio irrisoria che li costringe ad fare il minimo indispensabile quando devono decidere la scorta. Col risultato che i documenti di viaggio sono spesso esauriti e la catena di distribuzione non sempre riesce a tenere testa alle richieste: «Per dieci giorni siamo rimasti senza biglietti», rivela Carola Perra (edicola del Largo Carlo Felice). «Gli impiegati del Ctm che ricevono le richieste erano in ferie e solo ieri abbiamo nuovamente potuto fare rifornimento». Per fortuna c'erano le tabaccherie vicine, ma quando sono chiuse (di notte e di domenica) c'è poco da fare: armarsi di pazienza, darsi alla caccia del biglietto o salire a bordo sperando che i controllori siano da un'altra parte.
Antonio Martis