Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Aziende in ginocchio: «È la fine»

Fonte: L'Unione Sarda
24 ottobre 2008

 
Cagliari, artigiani disperati. L'unica speranza sono i risarcimenti

Le aziende di San Michele e via dell'Agricoltura sono in ginocchio. La disperazione nelle parole dei titolari delle officine Incani e Spiga, del Supermercatino, della Srs gomme e della Sistemi ecologici.
«Non nego di aver pensato di farla finita. Davanti a questo disastro e a un'attività andata completamente distrutta ti assale lo sconforto e la disperazione». Massimo Incani ha un'officina in via Abruzzi. Anzi aveva. Mercoledì mattina, in poche ore, un torrente d'acqua piovana ha devastato tutto: sei auto di clienti ancora da riparare, attrezzature elettroniche, pezzi di ricambio, gli uffici. Danni che superano i 300 mila euro.
L'ONDA DI FANGO Sono le 14 e dal passaggio della tempesta sono trascorse più di ventiquattro ore. Incani osserva le sei pompe idrauliche che dal giorno prima stanno risucchiando l'acqua. «Un disastro», ripete sconsolato. «La pioggia», ricorda con gli occhi lucidi, «è iniziata alle 7. Fino alle 9 la situazione sembrava tranquilla. Poi dalla strada è arrivato un fiume d'acqua. Siamo riusciti a portare in salvo due auto. Speriamo in un risarcimento, altrimenti sarà la fine».
DISPERATI Nella zona tra via Abruzzi e via Mandrolisai, nel quartiere di San Michele, sono almeno una decina le aziende a rischio fallimento. Più o meno lo stesso scenario anche in via dell'Agricoltura, l'altra area devastata. Giovanna Tetti, titolare della ditta di pulizia e vigilanza Araris di via Abruzzi ha una trentina di persona a busta paga. Indossa gli stivali mentre aspetta che il cortile dove si affaccia la sua attività si svuoti: «Abbiamo perso tutto. Le due auto aziendali, mobili e computer dei quattro uffici e il materiale che c'era nel magazzino». Anche lei spera in un risarcimento: «Senza aiuti economici molte aziende saranno costrette a chiudere». Una ventina di metri più avanti una rampa porta in uno spiazzo fangoso. Due persone sporche di fango spingono un carrello pieno di oggetti da buttare. Sono i titolari del Supermercatino, mercato dell'usato: «Siamo rovinati», sbotta Mauro Cocco. Da qualche anno si erano ingranditi affittando più locali: «L'acqua e il fango hanno danneggiato la metà della roba in vendita. Ci abbiamo rimesso almeno 150 mila euro. Una mazzata». Danni ingenti anche alla Srs gomme: «Abbiamo perso alcune apparecchiature elettroniche», dice Sandro Spiga, «e i danni sono almeno di 80 mila euro». Nella vicina via Mandrolisai Daniela Spiga, titolare dell'omonima officina, è disperata: «I dipendenti hanno rischiato la vita quando è arrivata l'onda di fango. Sarà difficile riaprire». In via delle Langhe, davanti al cimitero, il parcheggio custodito di Corrado Pisano, è ancora un lago: «Un'ottantina di venditori ambulanti», spiega, «avevano i loro camion parcheggiati qui. Hanno perso tutto. È arrivata un'onda che ha portato via tutto. Qualcuno dovrà spiegare come sono state posizionate le caditoie nella nuova rotatoria».
VIA DELL'AGRICOLTURA In via dell'Agricoltura l'acqua è ancora alta. Antonello Mugheddu della Sistemi ecologici 2000 non sa cosa fare: «È tutto allagato. Colpa di chi ha trascurato l'allarme che abbiamo lanciato da anni sul canale che c'è qui davanti. Non c'è nessun argine». Nella stessa strada colpite altre dieci aziende. Che ora sperano nello stato di calamità naturale per ricevere un sussidio economico per riprendere a lavorare.
DIBATTITO IN CONSIGLIO Intanto i gruppi del centrosinistra in Comune hanno chiesto la convocazione di una seduta del consiglio comunale per discutere delle conseguenze del nubifragio sulla città.
MATTEO VERCELLI

24/10/2008