Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Caro Zedda, dialoghiamo»

Fonte: L'Unione Sarda
13 agosto 2012


BROTZU. Dopo la riapertura del parcheggio, il manager insiste: no alla sosta libera
 

Garau annuncia: depositato il ricorso a Napolitano
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Ammette che non aver depositato la richiesta di sanatoria degli abusi edilizi, quella che in burocratese si chiama «accertamento di conformità», è stato un «errore imperdonabile». Una mossa del genere avrebbe consentito di prendere tempo e trattare ancora con il Comune. Antonio Garau, direttore generale del Brotzu, annuncia però che la demolizione delle recinzioni e la restituzione dei parcheggi dopo mesi di polemiche sono solo delle tappe intermedie rispetto all'intera vicenda: «Abbiamo depositato un ricorso straordinario al presidente della Repubblica, dopo aver avanzato un'opposizione all'ordinanza del Municipio. Ma ripeto quello che ho già detto in passato: il nostro interesse è risolvere il problema. Ora cominciamo a parlare».
Che obiettivo avete?
«Vogliamo dialogare in condizioni di parità. Da parte nostra c'è una proposta, vogliamo arrivare a una mediazione con il Comune. Quei parcheggi sono privati, anche se ad uso pubblico. Servono alla struttura sanitaria, non a chiunque. Ecco perché l'area va regolamentata».
Far pagare la sosta a chi va in ospedale è almeno impopolare, se non ingiusto.
«I parcheggi a pagamento ci sono in tutte le strutture sanitarie della Sardegna e d'Italia, non si capisce perché il Brotzu debba fare eccezione. Fino a pochi giorni fa si offriva un servizio, l'area era ordinata e non c'erano abusivi. Si tratta di capire se questo servizio lo vogliamo o no».
Cosa direbbe al sindaco Zedda?
«Vorrei dirgli che bisogna ragionare e verificare ogni cosa, soprattutto chiarire come questi parcheggi debbano essere gestiti. Io non posso spendere i soldi dell'ospedale per garantire questo servizio ai cittadini. Posso farlo solo per dipendenti e utenti, ma siccome non è facile individuarli, si rischia che quei parcheggi vengano utilizzati da tutti».
Mosse sbagliate: cosa non ripeterebbe?
«Continuo a restare convinto che i parcheggi andassero sistemati. Ci si dimentica che negli scorsi anni sono state registrate diverse aggressioni, a danni di dottoresse e infermiere. Quando capitano queste cose, poi ci lamentiamo».
Dicono: in questa maniera il Brotzu fa cassa
«È la più grande sciocchezza che si possa dire. Ci sono 1500 stalli, i dipendenti dell'ospedale sono 2300: è ovvio che la maggior parte degli stalli sia occupata da loro. Ricordo che stiamo parlando di appena 250 stalli».
Quanto ha guadagnato la società che gestiva l'area fino a oggi?
«I conti dei primi tre mesi parlano di 212 mila euro di incassi. Nel parcheggio lavoravano undici persone, l'azienda ci ha dato circa 40 mila euro, che io riversato quasi interamente a loro per rimborsare i mancati introiti legati ai parcheggi per trapiantati, malati cronici e altre categorie coi quali abbiamo concordato la sosta gratuita».
Come avete selezionato i gestori dei parcheggi?
«Abbiamo bandito un appalto-concorso, diverse imprese hanno presentato i progetti, quello scelto ci ha dato più garanzie degli altri. Il contratto durerà cinque anni. Da commercialista, vi posso anche dire che non è un grande affare per loro, anche se la cosa non mi interessa perché dirigo un ospedale. Ma se fosse un mio cliente non avrei mai consigliato l'investimento».
M.R.