Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Era in mano ai vandali, così si valorizza»

Fonte: L'Unione Sarda
13 agosto 2012


Parla il proprietario
 

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La Caritas staccherà un assegno di 2.500 euro per pagare, ogni mese, i due edifici (una villa con pavimenti in marmo, aria condizionata e bagni di lusso con idromassaggio e un vecchio ristorante che si affaccia su una piscina) nelle campagne di Flumini. I soldi verranno poi rimborsati alla Diocesi dal Comune, che ha a disposizione 300 mila euro nel proprio bilancio, in arrivo da fondi regionali.
I PROPRIETARI Il canone è stato concordato con Daniele Matta, proprietario insieme ai familiari dell'ex Pandemonium, discoteca-ristorante in voga negli anni Novanta, poi diventata meta notturna per vandali, che hanno distrutto e incendiato buona parte dei locali.
Tanto da far crollare la valutazione delle costruzioni: «Quando nacque, il complesso valeva 5 miliardi. Ora circa 600 mila euro».
LA CASA Matta, 44 anni, spiega che dare in affitto la villa dove abitavano i genitori («mio padre commerciava marmi: ecco perché i pavimenti e i bagni ne sono ricoperti») è stata una scelta quasi obbligata: «Era un posto splendido ma negli anni è stato distrutto. Avevano rubato perfino i cancelli. Nessuno mi ha mai fatto un'offerta concreta per valorizzarlo nuovamente. I rom invece lo hanno ripulito».
LA SCELTA La decisione di dare un nuovo utilizzo alla struttura è arrivata quasi per caso: «Ho conosciuto un rappresentante della Caritas che mi ha proposto di mettere a disposizione una parte del complesso immobiliare. Io ho accettato perché ero stufo di vedere la casa e il ristorante abbandonati e presi di mira dai vandali. Addirittura ero disponibile a concedere tutta l'area, che comprende anche la discoteca, oltre a un terreno molto più grande. E poi era da tempo che volevo dare un'utilità sociale a quegli edifici».
Ecco perché Matta cerca di smorzare le polemiche: «Da quello che ho potuto capire, il campo rom costava centinaia di migliaia di euro. Con gli affitti si risparmierà e i nomadi verranno responsabilizzati: i contratti di fornitura dell'energia elettrica e dell'acqua sono a loro carico e se non pagheranno, credo che verranno trattati come tutti gli altri cittadini». ( m.r. )