Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Così il Comune fa razzismo al contrario»

Fonte: L'Unione Sarda
13 agosto 2012


Parla don Carlo Follesa
 

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«Si sta creando una forma di razzismo al contrario». Don Carlo Follesa, parroco di san Massimiliano Kolbe dal '73 e presidente - dal '93 - dell'associazione “L'aquilone”, prende posizione sul caso della villa assegnata ai nomadi. «Va bene che il Comune si occupi di loro e li aiuti a inserirsi, ma da emarginati ora sono diventati privilegiati». Non vuole creare nessuna guerra tra poveri ma richiamare l'attenzione sui problemi della città. «Ogni giorno tantissime famiglie cagliaritane si rivolgono alla mia parrocchia, ci chiedono aiuto, non hanno nemmeno i soldi per mangiare, figuriamoci per pagare un affitto». Don Follesa non ha dubbi: «La città ha un'emergenza, serve un piano casa per gli indigenti e per tutte le famiglie cagliaritane che non riescono a pagare l'affitto». Nei quartieri popolari le storie di disagio abbondano. «In pochi metri quadri spesso vivono anche in dieci, tanti finiscono per strada, su una panchina o dentro una macchina, in molti casi ci son di mezzo anche minori». In pochi giorni si sta scatenando una bufera. «Il cagliaritano non è razzista, ma stiamo raccogliendo il disagio della gente, si sta creando un atteggiamento di rifiuto». Lancia un appello: «Mi farebbe piacere che la società, il Comune, la Chiesa e la istituzioni si occupassero della mancanza di alloggi, prestando la stessa attenzione a tutti». Nessun tono polemico. «Il problema della casa è la triste realtà della città».
Sara Marci