Rassegna Stampa

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I Pini, il sindaco Zedda straccia la delibera di Floris: danno erariale

Fonte: web cagliaripad.it
6 agosto 2012

a cura di: Andrea Deidda
Zedda fa carta straccia della delibera firmata dalla giunta Floris che nel 2009 affidò gli edifici scolastici di via Santa Maria Goretti a 'I Pini', scuola paritaria con sede in via Monsignor Cogoni 1. Troppo alto il rischio di "danno erariale": tra i motivi l'affitto dell'immobile a un prezzo eccessivamente basso e la procedura per i costi di ristrutturazione, che non sarebbe in linea con le norme.
 

L'ultimo atto, per ora, di una vicenda risalente a tre anni fa si consuma durante la seduta di Giunta di mercoledì, quando viene deciso di annullare la delibera 277 del 3 dicembre 2009 riguardante l'affidamento dell'ex scuola nel quartiere di Santa Teresa, a Pirri: "Interesse pubblico all'annullamento degli atti - è scritto nel documento approvato dalla Giunta. - L'esecuzione della procedura produrrebbe danni erariali consistenti, vista la non congruità dei canoni d'uso dell'immobile, nonché della situazione di evidente illegittimità dei lavori di ristrutturazione, con elevato rischio di contenzioso con terzi interessati".

A monte della decisione c'è il report, assai scottante, stilato dal dirigente agli Affari Istituzionali, Ersilia Tuveri, e inviato lo scorso 10 luglio al sindaco Massimo Zedda, all'assessore alle Politiche Sociali e al Direttore Generale del Comune. La vicenda è ricostruita nei minimi dettagli.
 

Nel 2009 il Comune deve decidere che fare per valorizzare l'edificio. Sceglie di riqualificarlo e "attivare un presidio per la prima infanzia". Perciò, il 28 maggio del 2009, un professionista privato riceve l'incarico di stimare il canone annuale d'uso dell'immobile e il valore dei lavori di ristrutturazione. La perizia redatta a giugno propone un canone annuo di 35.360 euro, per un importo dei lavori di ristrutturazione pari a 700.000 euro.

Su queste basi, in piena estate il 10 agosto 2009, a cinque giorni da Ferragosto, sul sito Internet del Comune viene pubblicato un avviso per la concessione dello stabile: nove anni, rinnovabili, alle cifre previste dalla perizia e i lavori di ristrutturazione a carico dell'usuario, detraibili dal canone. Questi i termini prefissati.
 

A distanza di quasi due mesi il 6 ottobre 2009, i Servizi Socio Assistenziali registrano la presentazione di una sola candidatura ed "effettuano una sorta di affidamento provvisorio dell'immobile e del servizio da svolgere alla ditta I Pini". Poi il 3 dicembre 2009 ecco il passaggio in Giunta (su 11 assessori, 4 assenti) e il progetto viene approvato definitivamente all'unanimità.

Nonostante ciò, secondo la ricostruzione, la convenzione con la ditta non sarebbe stata mai stipulata. La scuola infatti, seppur fatiscente, è occupata da varie associazioni, "presumibilmente in via extracontrattuale", quali (alla data di gennaio 2011), l'associazione Theandric, Anziani arcobaleno, Scout parrocchia san Giuseppe, Prometeo, l'Aipa, il Cral comunale. Questa situazione, di fatto, genera un cortocircuito: i vincitori della gara, tramite lo Studio legale "Salone", il 14 novembre 2011 diffidano l'amministrazione chiedendo di stipulare il contratto.
 

Ma un altro stop arriva dai Servizi Socio Assistenziali che il 9 febbraio 2012 "ravvisando delle irregolarità procedurali, sono intervenuti sulla procedura stessa in via di autotutela, sospendendo la procedura e commissionando la stima del canone d'uso dell'immobile al servizio Gestione del Patrimonio". Quest'ultimo, il 5 aprile 2012, quantifica non congrua la stima precedente, fissando il canone annuo a 116.352 euro, cifra ben tre volte superiore ai 36 mila euro stabiliti dalla perizia privata.

Così la palla ritorna ai Servizi Socio Assistenziali che, in linea con la nuova stima, propongono il canone aggiornato a I Pini: "Il riscontro è stato però negativo. La ditta non ha accettato alcuna modifica del canone e ha reiterano la diffida all'amministrazione" così scrive la Tuveri.
 

Il report del dirigente si avvia alla conclusione con un'analisi giuridica dell'iter amministrativo. Qui viene sollevata più di una perplessità e anomalia: "La determinazione a contrarre - si legge- avrebbe dovuto rappresentare il primo atto della procedura, così non è stato. Inoltre, la procedura è stata anomala per il coinvolgimento della Giunta comunale nell'approvazione del progetto e nel contestuale affidamento del servizio alla ditta I Pini".

Ma ancora più grave sarebbe la natura dell'accordo contrattuale "che si sarebbe voluto stipulare con la ditta I Pini. Questo accordo, infatti, prevede non solo l'uso di un immobile appartenente al Comune, ma anche la sua ristrutturazione con lavori a carico dell'usuario. Il punto è che i lavori su un immobile pubblico sono da qualificare come lavori pubblici" secondo il Codice dei contratti pubblici. "Pertanto - si legge- la 'delega' in bianco alla ditta I Pini rappresenta, in realtà, un evidente aggiramento della normativa sanzionabile giuridicamente, ove fosse consentita".
 

Il resto è scritto nella delibera 154 del primo agosto: atti annullati e via libera al Servizio Patrimonio, in collaborazione con  le Politiche Sociali, per valorizzare l'ex scuola nel cuore di Santa Teresa