Rassegna Stampa

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Poetto, la rabbia degli operatori: "I poteri forti vogliono costruire alberghi e privatizzare la spi

Fonte: web Castedduonline.it
6 agosto 2012

di Maurizio Bistrusso
Demolizioni, amianto, concessioni mancate, sequestro delle aree destinate da anni a parcheggio, giudici e tribunali in agguato. Non c'è pace per gli operatori del litorale cagliaritano. "È partito l'attacco decisivo dei poteri forti che hanno deciso di prendersi il Poetto - dice Roberto Orefice, uno dei soci titolari del Golden Beach - quelli che erano fino a qualche giorno fa solo dei sospetti ora stanno diventando delle certezze. I soliti noti hanno deciso che dobbiamo sparire perché siamo di intralcio ai progetti di sviluppo che sperano di far partire in queste aree dove vogliono costruire alberghi, privatizzare la spiaggia e togliere i baretti e i concessionari attuali". Sul Poetto si accende la polemica e ora la guerra delle autorizzazioni si sposta in una delle aree più ambite, quella che  dall'Ippodromo termina subito dopo l'Ottagono. E che a detta dei bene informati è nel mirino dei poteri forti che da sempre gestiscono nel bene e nel male le scelte urbanistiche della città e dei costruttori che sperano di realizzare  alberghi e nuove strutture ricettive in riva al mare. "Le demolizioni dei baretti, il ritrovamento dell'amianto in spiaggia, con relativa e inutile chiusura dell'arenile, e il mancato rinnovo delle concessioni per le aree adibite a parcheggio - spiega Orefice - stanno mettendo a dura prova la nostra resistenza.  È il chiaro segnale che esiste un progetto che ha l'obiettivo di eliminarci a titolo definitivo. Abbiamo la certezza che qualche imprenditore ha buttato di proposito l'amianto sull'arenile con l'intento di tagliarci le gambe e farci chiudere. Ci scontriamo ogni giorno con la burocrazia che alterna sistematicamente decisioni e indicazioni nel rispetto di ipotetiche  linee guida che devono ancora essere approvate in consiglio e di un Pul che non esiste. Nel nostro caso il Tar ha stabilito una sospensiva alla 'determina' del  Comune che faceva decadere la concessione demaniale e ci intimava lo smontaggio della struttura entro 15 giorni. Saranno ora i giudici a stabilire il da farsi ma la situazione è gravissima".  Il Comune è intervenuto nelle aree adiacenti all'Ottagono prive di concessione e cerca di mettere la parola fine all'anarchia totale e al degrado che regna ormai da anni nel litorale cagliaritano ma si scontra con situazioni insanabili da tempo e di difficile soluzione. A fare da contraltare al provvedimento ci sono gli abusivi che gestiscono i parcheggi a pochi metri dalle sbarre e i resti dei chioschi dei ricciai sventrati e sommersi di rifiuti e materiali di ogni tipo. "Il  Comune dovrà spiegare alla comunità come ha potuto rinunciare in tempi di crisi a 40.000 euro - conlude Orefice- da 10 anni avevamo in concessione dalla Regione quelle aree davanti allo stabilimento, le abbiamo ripulite e rese fruibili per dare un servizio ai nostri abbonati. Il Poetto potrebbe essere davvero una risorsa importante per l'economia e il turismo cittadino ma non ci fanno lavorare e ne sfruttiamo le sue potenzialità solo al 10 per cento. Il disegno è chiaro : dobbiamo andarcene". Non c'è pace per gli operatori del Poetto che ricorderanno il 2012 come un anno da dimenticare in una stagione dimezzata con i baretti e i titolari delle concessioni demaniali costretti a lavorare a singhiozzo e a dimezzare l'attività e il personale in mancanza di certezze. Come se non bastasse allo stato attuale tutte le nuove strutture dovranno essere smontate entro il 31 ottobre. Nella foto il Golden Beach.
maurizio.bistrusso@castedduonline.it