Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

La scelta degli scrutatori lottizzata dai partiti

Fonte: La Nuova Sardegna
6 agosto 2012

Prima lettere di protesta e interpellanze, ora un ordine del giorno chiede che si passi dal metodo discrezionale all’estrazione dalla graduatoria


COMUNE»LA POLEMICA




di Roberto Paracchini wCAGLIARI Uno spettro si aggira per i corridoi del palazzo comunale, tanto che domani vi sarà una riunione di maggioranza sull’argomento prima dell’ultima seduta dell’assemblea municipale. Ma non si tratta dei riflessi delle oscillazioni dello spread sulle casse dell’amministrazione, bensì dei criteri di scelta degli scrutatori elettorali. In apparenza una questione secondaria, ma se si considera che si tratta di 750 persone, il discorso cambia. Se poi si considera che sino ad ora questi sono stati scelti con un criterio discrezionale, la questione diventa più interessante. E se si aggiunge che siamo in «un periodo di forte crisi e di mancanza quasi tutale di lavoro, soprattutto per i giovani», come precisa Luisella Ghiani (presidente della municipalità di Pirri), anche quelle che possono sembrare «piccole cose» assumono un aspetto diverso. Ora c’è in Comune un ordine del giorno (Matteo Lecis Cocco Ortu, Pd, primo firmatario) in cui si chiede di rivedere il criterio di scelta optando per l’estrazione. Il documento è stato diramato da tutti i consiglieri del Pd (ad eccezione di Claudio Cugusi). In precedenza, inoltre, c’era stata un’interpellanza a Pirri (firmata da due consiglieri, uno di maggioranza e uno di opposizione) in cui si sottolineava come l’attuale metodo discrezionale facesse delle discriminazioni. Oggi, infatti, la scelta viene fatta, sì, dalla graduatoria ma con un criterio politico: due per la maggioranza e altrettanti della minoranza per ogni sezione. Il che significa che «sono i partiti che scelgono», conti nua Ghiani. E questo ha portato a un operare che, come scritto in una lettera arrivata al sindaco Massimo Zedda, annulla il senso della graduatoria (con ottomila iscritti) per la scelta degli scrutatori. Una madre scrisse al primo cittadino lamentando il fatto che il figlio pur facendo parte della graduatoria, non fosse mai stato indicato, mentre da un controllo fatto si notava che alcuni nomi ricorrevano in continuazione. I criteri di scelta sono decisi dalla commissione elettorale, insediata ad ogni inizio di consiliatura e composta da tre persone. «Io vi faccio parte - spiega Marisa Depau, Sel - e secondo me è corretto il criterio di scelta che vede due della maggioranza e altrettanti della minoranza per ogni sezione: in questo modo c’è un reale controllo sulla correttezza delle procedure». E i rappresentanti dei partiti? «Spesso non ci sono - precisa - e non partecipano in modo continuativo a tutte le elezioni». Alla lettera spedita al Comune il presidente del Consiglio ha risposto precisando che la sensibilità dei cittadini verso questo problema impone di fare modifiche ai criteri di scelta. E l’ordine del giorno punta a questo, ma in Consiglio non tutti sono d’accordo. Va anche detto che la divisione tra i partiti nell’assegnazione dei 750 posti di scrutatori significa che, alla fine, le scelte vengono demandate ai singoli consiglieri. Fatto che in un periodo di grillismo imperante viene sicuramente letto come uno strumento clientelare. Da qui la proposta che punta all’inserimento, almeno come suggerimento (visto che è la commissione che decide i criteri), della scelta per estrazione. Uno scrutatore prende per i tre giorni di impegno, circa 150 euro: una cifra - tra le altre cose - che in un periodo di disoccupazione imperante, è importante. «Noi abbiamo ricevuto diverse lettere sull’argomento - informa Ghiani - e tutte dello steso tenore dell’interpellanza. Da parte nostra auspichiamo che il Comune modifichi i criteri. Eliminare questa discrezionalità a favore dei partiti sarà simbolico, ma è importante». ©RIPRODUZIONE RISERVATA