Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Guerra alle rotelle volanti

Fonte: L'Unione Sarda
6 agosto 2012

PIAZZA GIOVANNI. Lettera al sindaco con 50 firme dopo un grave incidente
 

Nonna di 78 anni guida la rivolta anti-skateboard
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Usciva dalla messa, appuntamento abituale di ogni sabato sera. Abita a due passi dalla chiesa di San Paolo e va in chiesa a piedi. Questione di attimi: un ragazzino che scorrazzava sullo skateboard l'ha investita, la botta le ha fatto perdere l'equilibrio, è caduta rovinosamente sul pavimento di marmo. Polso e avambraccio frattaurati in più punti. I passanti l'hanno soccorsa e aiutata a riprendersi dallo spavento in attesa del118. Un'ambulanza l'ha adagiata su una lettiga e trasportata di gran carriera all'ospedale Marino. A 78 anni un infortunio del genere può essere fatale. L'investitore - undici, dodici anni massimo - si è dileguato. Pensando di averla combinata grossa, ha abbandonato la donna dolorante in terra ed è fuggito assieme ai suoi amichetti, una decina di abituali frequentatori di piazza Giovanni XXIII con le loro tavolette acrobatiche. Succedeva il 21 luglio scorso intorno alle 19.
IN CASERMA La data è riportata nella denuncia che Marianna Puddu ha presentato ai carabinieri. Uscita dall'ospedale dopo tre giorni con il braccio destro ingessato (ne avrà per un paio di mesi), si è messa alla testa della rivolta di piazza. Oltre l'esposto in caserma, ha scritto una lettera aperta al sindaco, e ha chiesto in giro di sottoscriverla: in pochi giorni ha raccolto cinquanta firme . Mamme, commercianti, fedeli, i pensionati habitué delle panchine sotto gli alberi. La richiesta: proibire le rotelle volanti, il divertimento preferito da un gruppetto di maschietti nell'età dei brufoli, diventati a detta di tanti, un pericolo pubblico. Radio piazza sostiene che tempo fa un'altra signora è finita al pronto soccorso col femore fratturato. Di sicuro ci sono comunque le segnalazioni al centralino dei vigili urbani: più d'una soprattutto in queste sere d'estate.
APPELLO «Voglio dire subito che non me la prendo con questi ragazzini, sono poco più che bambini. Ma con i genitori: devono sorvegliarli, non possono permettere un gioco che mette a repentaglio l'incolumità della gente. E se non ubbidiscono, sarebbe il caso di qualche shiaffone», spiega la signora Marianna mostrando la petizione fresca di firme.
Una donna minuta, madre di cinque figli e nonna di sei nipoti che vive sola da quando è vedova. Originaria di Esterzili, ha gestito un negozio di generi alimentari e frutta e verdura in via Sonnino.
Vive la pensione come una nuova primavera della vita: cinque anni fa ha preso il diploma di assistente sociale al Pertini e subito dopo si è iscritta all'Università. Gli acciacchi dell'età l'hanno costretta a qualche pausa. Ma ha già in carniere cinque esami in Scienze politiche e spera che il sesto sia andato bene.
DIVIETO Una combattente, decisa ad andare fino in fondo nella sua battaglia per la tranquillità delle passeggiate in piazza. Così si rivolge a Zedda nella lettera aperta: «Signor sindaco, visto che io (grazie al buon Dio che non lo ha permesso) non sono morta, farò tutto il possibile affinché nella piazza Giovanni XXIII sia messo il divieto per l'uso degli skateboard». Proibizione da estendere in tutte le piazze e i giardinetti, frequentati da anziani e no. «Con questa richiesta non intendo penalizzare i ragazzi che usano lo skateboard, ma li invito a usarlo nei campi da gioco o comunque lontano dai luoghi pubblici».
La petizione sarà consegnata nei prossimi giorni. Nel frattempo i ragazzini, vista la malaparata, si sono spostati: da una decina di giorni, le loro evoluzioni spericolate trovano spazio nei piazzali posteriori del Conservatorio e nelle parti libere del parco della Musica. In zona non esistono aree attrezzate per questa passione , versione moderna dei «carruccius», usati dai loro nonni spericolati alla loro età.
Antonio Martis