Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Troppe auto sul lungomare

Fonte: L'Unione Sarda
6 agosto 2012

Litorale di notte, ancora lontano il sogno di un percorso davvero turistico
 

Pedoni poco tutelati: non decolla la “passeggiata”
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“Vorrei, ma non posso”. Era questo lo scenario che si presentava nella notte tra sabato e domenica in un Poetto tornato fruibile in tutta la sua interezza, dopo la chiusura per più di un mese a causa dei lavori per la rimozione dell'amianto. Non tanta gente ad affollare i baretti del lungomare cagliaritano, anche se qualche attività è riuscita a fare il pienone. Ma non basta, visto che in molti si chiedono come sia possibile che una delle poche città nel mondo che si può permettere una spiaggia lunga svariati chilometri a poca distanza dal centro abitato, sia così poco frequentata. E va detto che un lungomare che si rispetti e che vuole puntare tutto su animazione e turismo di notte, non può essere aperto alle auto.
LO SCENARIO La colpa di questa situazione non è certo dei baretti, almeno non tutti. I chioschi, appena rifatti e che esteticamente si presentano bene rispetto alle vecchie edizioni, qualcosa la stanno offrendo per attirare la clientela. Certo, in qualche attività non viene organizzato nulla di che, ma nei posti dove nella notte tra sabato e domenica c'erano complessi che suonavano dal vivo, musica da discoteca o balli latino-americani, la gente apprezzava eccome.
LA PASSEGGIATA Il problema, insomma, non sono le attività commerciali, che potrebbero senza dubbio fare un salto di qualità nell'offerta alla clientela, ma che comunque qualcosa la mettono a disposizione per far passare una serata piacevole a cittadini e turisti. Il problema è che un lungomare frequentato da migliaia di persone ogni giorno (come dovrebbe essere il Poetto) non può fare a meno di una “passeggiata”, che purtroppo non esiste. Nella zona dopo il Lido e fino al confine con Quartu, non c'è una zona riservata a pedoni e bici. Non solo i giovanissimi, ma anche le famiglie sono costretti a fare lo slalom sul ciglio della strada tra auto parcheggiate (male) e vetture che sfrecciano nella carreggiata.
L'OBBLIGO Insomma, per andare al Poetto bisogna parcheggiare l'auto, con un po' di fortuna, nella zona del chiosco dove si vuole andare, e poi recarsi direttamente là. Perché ora come ora, una camminata lungo tutto il lungomare non si può fare. Troppo pericoloso e scomodo.
I BARETTI Nella notte tra sabato e ieri era impossibile trovare parcheggio fino al Lido. Ma il merito non era dell'animazione offerta dalla Prima fermata, poco frequentata, bensì di Marina Piccola, piena zeppa di gente. Andando avanti, al Malibù c'era gente ma non troppa, mentre l'Emerson era addirittura chiuso. Sia giovani che famiglie al Palm Beach, dove si ballava latino-americano, e c'era gente anche alla Lanterna Rossa, anche se il bagno pubblico a fianco era chiuso (guasto). La gelateria era stracolma di gente, mentre il chiosco della serata è il Twist, dove di fuori erano parcheggiate decine di moto, segno che probabilmente c'era un raduno di centauri.
Musica da discoteca prima e un complessino che si è poi esibito di fronte a una discreta folla al Miraggio, dove al contrario di quelli precedenti, i bagni pubblici erano aperti e fruibili. Note dal vivo anche al Nilo, e rispettando la teoria che chi organizza qualcosa di stuzzicante alla fine riscuote successo, anche in questo baretto c'era più gente rispetto alla media, così come al Corto Maltese.
Piercarlo Cicero