a cura di: Guido Garau
Godiamoci l'estate: a settembre partirà l'ennesima cura dimagrante del governo Monti. Questa volta toccherà a quelli che vengono chiamati gli eccessi di spesa: 10 miliardi di cui 2,4 da togliere alle Regioni, 2,3 alle Province, 4,6 di Comuni. Il commissario per la spending review, Enrico Bondi, affila le forbici.
Secondo dei calcoli esclusivamente statistici Bondi ha identificato uno per uno i Comuni, le Regioni e le province che spendono troppo. Sono gli enti locali spendaccioni. Per carità, nessun giudizio etico: per il supertecnico a vincere sono i numeri.
Il dossier del commissario è stato presentato nei giorni scorsi in Parlamento ed è diviso in tre studi.
Il primo calcola gli eccessi di spesa di Regioni, Province, Comuni ma anche delle università (532,4 milioni) e degli enti di Ricerca (276, 2 milioni). Un secondo studio si sposta sulla spesa per consumi intermedi dei comuni con popolazione superiore ai 100.000 abitanti.
Un terzo volume analizza invece l'inefficienza di spesa per i pagamenti dei comuni. E qui vengono le note dolenti per la Sardegna.
Lo studio misura, in parole povere, l'inefficienza della spesa dei comuni. La media di inefficienza di spesa è del 23,38% ma non tutti sono uguali: nelle quattro regioni del centro la spesa mostra un'efficienza del 24,1%, trainata dal Lazio (24,91%) dove in pratica per ogni 100 euro spesi ce ne sono 25 mal gestiti. Ma, la geografia delle inefficienze, è a macchia di leopardo. Guida la Sardegna (tasso di inefficienza del 31,93%). Se i soldi verranno mal spesi non verranno tagliati e considerati eccessi di spesa