Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Ex inceneritore, compromesse le falde acquifere

Fonte: La Nuova Sardegna
3 agosto 2012

Prima di intervenire per realizzare uno dei tre ecocentri è indispensabile bonificare attentamente tutta la zona

INQUINAMENTO»I PROBLEMI INSOLUTI




CAGLIARI Non si è fatto in tempo a mettere in piedi (in termini progettuali, per il momento) i primi tre ecocentri per i rifiuti ingombranti che già scoppia la “bomba” ecologica. Ed esplode proprio dove dovrà sorgere uno dei tre ecocentri: nell’ex inceneritore, che ora funziona come stazione di strasferimento dei rifiuti, dai compattatori stradali ai grandi Tir che li portano poi a destinazione. Ma il “buffo”, è che si tratta di una bomba a scoppio ritardato. Lo stabilimento dell’ex inceneritore, che si affaccia sulla “554” era stato chiuso negli anni Novanta anche per il rischio di inquinamento da diossina (per i fumi). Poi ogni tanto l’argomento tornava d’attualità, ma del problema centrale, la necessità di disinquinare il danno già fatto, non se ne parlò più. Come dire: nessuno protesta e poi questo tipo di problemi non produce immagine. E allora? Niente. E i soldi possibili spendiamoli per altro... Ora, però, i nodi sono arrivati al pettine. Come accennato il sito è stato scelto per ospitare uno degli ecocentri, da qui la necessità di sapere qual è la salute dell’area e la scoperta che la febbre è alta: tutta la zona è da bonificare. E subito. Il costo si avvicina ai cinque milioni anche perché pare siano state compromesse le falde acquifere. Una scoperta che ha lasciato sconcertato anche l’assessore ai Servizi tecnologici Pierluigi Leo che, però, preferisce sorvolare sulle colpe del passato e sceglie di concentrarsi su quello che si dovrà fare adesso. Recentemente c’è stata infatti una conferenza dei servizi che ha precisato che «la zona dovrà essere anche messa in sicurezza - spiega l’assessore Leo - il che significa che dovrà venire realizzata una “strada di rallentamento” per evitare pericoli nel collegamento con l’arteria principale. E poi occorre la bonifica». Lo start per i primi tre ecocentri era stato dato due settimane fa dalla commissione competente (presieduta da Fabrizio Marcello) in cui era stata ratificata la scelta dei siti in cui dovranno sorgere le prime tre strutture: a Pirri in via Pisano, sulla 554 nell'area - appunto - dell'ex inceneritore e in via San Paolo. «Prima di tutto bisognerà intervenire - spiega Marcello - per la bonifica dell'area dell'ex inceneritore che richiederà un finanziamento consistente». Aspetto, quello degli ecocentri, fortemente richiesto anche dagli ambientalisti durante l’audizione in Comune. «Sino ad ora - precisa Vincenzo Tiana, responsabile regionale di Legambiente - per questo tipo di rifiuti è stato usato un ecocentro “mobile”: un punto di raccolta del Comune che si sposta da rione in rione. Ma ora gli ecocentri devono avere un binario privilegiato». Oggi, invece, «capita spesso che anche questo tipo di rifiuti venga messo nei cassonetti - informa l'assessore Leo - ogni ecocentro dovrebbe costare circa duecentomila euro». Come Comune «si sta valutando - precisa Marcello - l'acquisto di un'area a Sant'Elia, attualmente della Regione, per prevederne la realizzazione di un quarto». A regime la città dovrebbe disporre di sei strutture di questo tipo. In questo discorso, però, si è inserito a gamba tesa la questione della bonifica dell’ex inceneritore che diventa prioritario. (r.p.)