Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Pirri precipita nell'incubo del 2003

Fonte: L'Unione Sarda
23 ottobre 2008

Case e negozi invasi dalla melma, auto danneggiate. Il Comune distribuisce pasti caldi e materassi



Macchine e cassonetti hanno sfondato le serrande dei negozi, le vetrine e i cancelli di abitazioni. Due automobili sono finite una sopra l'altra dopo esser state trascinate dalla violenza dell'acqua. A Barracca Manna, nei punti dove le strade sono state sopraelevate rispetto al livello dei piani terra delle abitazioni, gli scantinati sono stati inondati da acqua e fango. Allagamenti anche nel rione popolare di Santa Teresa.
Come sempre dopo un nubifragio, sulla collina e soprattutto nella parte bassa di Pirri lo scenario è disastroso. Come nel 2003, quando un'alluvione paralizzò la frazione cagliaritana mettendo in ginocchio parte delle attività economiche. Ma questa volta forse la situazione è più grave perché il fiume di fango che all'alba ha cominciato a scorrere verso piazza Italia, e poi sempre più giù sino a via Dolianova, ha devastato tutto quello che trovava lungo il percorso. Danni consistenti, soprattutto in via Balilla e via Risorgimento.
Lungo le strade, qualsiasi tipo di detrito: oltre al fango, pezzi d'asfalto, travi di legno, paraurti di automobili e quintali di spazzatura fuoriuscita dai cassonetti in plastica che hanno galleggiato nell'acqua. Quelli di metallo sono stati scaraventati ovunque, soprattutto contro le auto parcheggiate, spaccando lunotti, finestrini e ammaccando fiancate.
In via Balilla si contano decine di macchine danneggiate. Molte sono finite una contro l'altra per poi sfondare vetrine e serrande chiuse. Quelle che si sono salvate dai tamponamenti non sono state risparmiate dal fango, entrato all'interno e fin dentro il cofano, mettendo fuori uso più di un motore.
Tra lacrime e disperazione, commercianti e cittadini volontari hanno provato a sistemare locali e abitazioni, armati di scopa, pale, secchi e stracci. Attorno a loro, il traffico ha fatto tilt e per tutta la mattina e il primo pomeriggio è rimasto paralizzato. Impossibile attraversare via Italia, dove la polizia municipale ha provato per ore a regolare un traffico impazzito. «È una tragedia», ripetono in ogni negozio, dove l'acqua sporca ha rovinato la merce. Ci sono passati tutti: farmacie, tabaccherie, copisterie, agenzie di viaggi, bar.
Disperazione anche nelle abitazioni. I residenti ella zona di via Dolianova, a pochi passi dal centro commerciale Auchan, hanno vissuto una giornata da incubo. Dalle sei del mattino sono dovuti scappare dalle case e si sono rifugiati alla Città Mercato. Non tutti ci sono riusciti. Una donna, a letto per problemi di salute, è stata costretta a restare in casa, circondata dall'acqua. È stata portata in salvo con un gommone dei Vigili del fuoco. Una ragazza incinta è stata ricoverata d'urgenza in ospedale. «Mia cugina ha rischiato grosso», fa sapere Giovanna Melis, parente della giovane. «Qui la situazione è a dir poco apocalittica, le case sono state distrutte, non c'è niente da salvare».
Molti hanno protestato per i ritardi con cui sono partite le operazioni di soccorso. «Abbanoa si è fatta sentire in forte ritardo», spiega Tonio Vincis, esponente del Comitato per i problemi idrogeologici di Pirri. «Eppure nelle prime ore la situazione non era così grave». Altri si lamentano per il fatto che le prime operazioni di spurgo delle caditoie sono cominciate solo alle undici.
Situazione difficile anche nel rione di Santa Teresa. «Alle quattro del pomeriggio stavamo ancora lavorando per asciugare la casa», racconta Aldo Picciau, da via Duca di Genova. Nella zona delle case popolari, in via Santa Maria Goretti e via Antonio Sanna, i residenti hanno vissuto nel panico per qualche ora. A Barracca Manna, in via Lobina, a causa delle strade asfaltate sopra il livello delle abitazioni molti scantinati sono stati invasi da acqua e fango. In serata il Comune ha distribuito 700 pasti caldi, 300 materassi e un centinaio di candele agli abitanti della zona Magnabosco, rimasti chiusi fuori casa per ore. Disagi anche a causa della mancanza dell'energia elettrica.
Da anni i pirresi protestano per la mancanza di sicurezza in caso di forti piogge nelle loro strade. Sono stati organizzati convegni e tavole rotonde per discutere del problema e sono state pulite le caditoie, in modo che potessero contenere più acqua possibile. Non è servito a nulla.
STEFANO CORTIS

23/10/2008