Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Tre ore sotto il diluvio E Cagliari finisce in tilt

Fonte: L'Unione Sarda
23 ottobre 2008

Cronaca di una giornata apocalittica: banche e uffici chiusi, telefoni impazziti

Black out, aeroporto bloccato, allagati gli ospedali, frane ed incidenti

Una catastrofe. Cagliari è rimasta in ginocchio per ore, messa ko dalla pioggia torrenziale che si è abbattuta sulla città provocando danni ancora difficili da quantificare. Ospedali e aeroporto in tilt, aziende sommerse dall'acqua, auto trascinate dalla corrente e distrutte, uffici e banche chiuse per allagamento, case senza corrente elettrica, linee telefoniche interrotte, strade trasformate in fiumi, voragini nell'asfalto e muri crollati. Solo per fortuna non ci è scappato il morto come capitato a Capoterra e Sestu.
L'INCUBO Gli ottanta millimetri d'acqua all'ora caduti sulla città hanno fatto sentire da subito il loro effetto. Strade allagata e aeroporto di Elmas che, anche a causa della scarsa visibilità, ha visto moltiplicarsi il numero dei voli cancellati e in ritardo. Alla fine i collegamenti saltati sono stati tre in partenza (per Napoli, Firenze e Roma) con la conseguente cancellazione dei successivi arrivi dagli stessi scali. Ritardi anche di cinque ore su numerosi voli per una giornata campale con problemi di viabilità anche nel piazzale dell'aeroporto invaso dall'acqua. La situazione, con il passare dei minuti, è precipitata. Nella zona degli ospedali Brotzu, Oncologico e Microcitemico molti reparti hanno dovuto chiudere per il rischio di crolli e per gli allagamenti. Anche al Santissima Trinità si sono vissuti momenti difficili, così come al Policlinico universitario rimasto isolato per ore. Distrutto il centro di aggregazione di via Carpaccio: l'acqua, alta 80 centimetri, ha danneggiato arredi e mobili. Il cartellone delle attività è a rischio.
FANGO E ACQUA Praticamente distrutte centinaia di aziende, imprese e negozi. Le zone più colpite sono state quelle di Pirri, via Abruzzi, viale Sant'Avendrace e via Koch. Dopo il diluvio sono state messe in funzione pompe idrauliche per liberare locali e garage praticamente sommersi. In alcuni casi il livello dell'acqua ha raggiunto anche i due metri. Anche molti uffici sono stati chiusi. Il piano terra della motorizzazione che dà sulla statale 554 si è allagato costringendo il personale a salire al piano superiore: senza corrente elettrica e senza linea telefonica il servizio è stato sospeso e potrebbe essere a rischio anche oggi. Problemi enormi in alcune facoltà, con le aule invase dall'acqua come capitato anche al teatro Lirico. Telefoni in tilt anche alla sala operativa della polizia municipale con i locali di via Crespellani danneggiati dalle infiltrazioni. Nel corso Vittorio Emanuele la filiale della Banca nazionale del lavoro ha chiuso dopo il crollo del controsoffitto, mentre all'Holliday Inn di viale Umberto Ticca è stata rinviata una riunione della Coldiretti per l'allagamento della sala conferenze. Negozianti al lavoro in quasi tutta la città con secchi e stracci per liberare i locali sommersi dall'acqua.
I PERICOLI Nell'autocarrozzeria Ghiani di via Riva di Ponente sono crollate alcune coperture dei parcheggi che hanno danneggiato diverse auto rischiando di schiacciare le persone presenti. Impossibile contare il numero di tombini saltati e delle voragini nell'asfalto (in piazza Sant'Avendrace metà carreggiata è stata transennata). Tragedie sfiorate in via Liguria, via Santa Restituta e via Koch per il cedimento di alcuni muri. Innumerevoli gli interventi di vigili del fuoco, agenti della polizia di Stato e dalla municipale per soccorrere persone rimaste incastrate nelle auto sommerse dall'acqua.
IL SINDACO Intanto il sindaco, Emilio Floris, nella prossima riunione di giunta dovrebbe presentare la richiesta per il riconoscimento di calamità naturale: «Manifestiamo solidarietà alle famiglie delle vittime, per chi ha sofferto e per chi ha subito danni importanti. Ho fatto un giro a Pirri, in viale Elmas e in via Abruzzi per vedere personalmente quali erano le condizioni delle zone più colpite. Domani (oggi, ndr) proseguirò per capire l'entità dei danni. Penso che in giunta farò richiesta alla Regione per il riconoscimento di calamità naturale».
MATTEO VERCELLI

23/10/2008