Rassegna Stampa

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Intervista a Giuseppe Farris (Pdl): “Vi spiego perchè Zedda sbaglia tutto, tassa i cittadini e inseg

Fonte: web Castedduonline.it
26 luglio 2012


26/07/2012 02:12

di Federica Lai

“Il centrodestra cagliaritano è un grande partito, con grande personalità riconosciuta dagli stessi elettori”. Così parla Giuseppe Farris, capogruppo del Pdl in consiglio comunale dal 2011, nella sua prima intervista rilasciata ieri a Casteddu Online..

  Farris, c’è nel vostro schieramento politico un vero leader? Come pensate di contrastare Massimo Zedda, il sindaco giovane?

Il Pdl è un partito con grandi personalità e finora, con le sue iniziative, ha dettato l’agenda dei lavori del Consiglio comunale. Siamo un’ opposizione costruttiva, che non si nasconde dietro i no: quando le iniziative risultano a favore del cittadino collaboriamo volentieri con la maggioranza, in caso contrario cerchiamo di contrastarle, cercando delle valide alternative”.

  In cosa ha sbagliato finora secondo lei  la Giunta Zedda, e quali risposte non ha dato alla città?

L’attuale Giunta sta sbagliando in tutto, sta inseguendo solo dei simboli, con  il registro delle unioni di fatto, per esempio, e sta facendo chiudere tutto, dall’Anfiteatro Romano allo Stadio Sant’Elia. Non sta dando nessuna risposta in termini occupazionali, ma sta depauperando la capacità di spesa delle famiglie con una esasperante pressione tributaria: si pensi all’Imu, che è tra le più alte d’Italia. Da una parte viene inasprita la pressione tributaria, dall’altra non si utilizzano le risorse che da essa derivano, come dimostrano i  56 milioni di avanzo di amministrazione libera.

Aree pedonale a Cagliari, dal Corso Vittorio Emanuele a Villanova: progetti giusti o sbagliati?

La pedonalizzazione è stata avviata dalla giunta Floris, quindi ovviamente il Pdl è favorevole, ma la pedonalizzazione è un fine, non un mezzo. Si tratta di uno strumento di riqualificazione urbanistica, di opportunità commerciale, che contrasta i livelli di inquinamento acustico ed atmosferico, ma è soprattutto uno strumento per sviluppare l’identità sociale: dunque non può essere un’iniziativa fine a se stessa, e per poter essere valida, deve poter conseguire tutte queste finalità. La vicenda del Corso Vittorio Emanuele, su cui poi la Giunta ha dovuto fare dietrofront, testimonia come queste finalità non siano nella consapevolezza delle Giunta stessa.