Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Confronto caldo nel cuore di Stampace

Fonte: L'Unione Sarda
24 luglio 2012

I toni si accendono sulla rivoluzione che fa discutere un quartiere intero


Manca più di mezz'ora all'appuntamento con gli assessori ma la voglia di accendere il dibattito sulla zona pedonale nel Corso è forte. Commercianti e residenti aprono il confronto e i toni si fanno subito bollenti. Da una parte c'è chi condanna la sperimentazione della strada chiusa, dall'altra chi spera di riportare l'arteria più importante di Stampace ai fasti d'un tempo. Mario Dessì, è titolare di Buffetti, al numero 30. «Chiudere la strada è una sciocchezza, soprattutto nel primo tratto». Il marciapiede si riempie in fretta, ognuno vuole dire la sua sulla rivoluzione imposta dal Comune, con il lungo weekend delle transenne serali. E c'è pure qualche passante che si ferma incuriosito.
Un'immagine ben diversa da quella dell'ultima notte colorata, «visto che non c'era nessuno», sentenzia Orietta Pintus. Non mancano i nostalgici: «Era un viale alberato, c'era poco traffico, passavano i tram e i carri». La famiglia Dessì ha assistito a tutte le trasformazioni di questa strada dal sapore antico. «Era la via principale della città, e i negozi erano davvero tanti». Mario appartiene alla sesta generazione. «Iniziò mio trisnonno, Giuseppe, nel 1863». Poi le redini dell'azienda passarono al bisnonno Vittorio. E poi di nuovo Giuseppe, il padre, nel '50. Da vent'anni è Mario a portare avanti la tradizione commerciale avviata oltre un secolo fa. «Ora non ci sono attrattive e nemmeno negozi in grado di richiamare la gente». A suo avviso impedire il passaggio alle auto «non ha senso». Anche per Giorgio Pisano, titolare dell'omonima orologeria al civico 17, la pedonalizzazione andrebbe rivista. La sua attività nasce nel '36, col padre. «Sino al '90, era una via commerciale, con circa duecento negozi». Ora ce ne sono davvero pochi. Pisano è anche presidente del comitato cittadino “Stampace e dintorni”: «La pedonalizzazione non va condannata a priori», ma «a queste condizioni ci danneggia». Fulvio Zedda, titolare di Sardegna Libri, chiede una correzione, «Va bene la zona pedonale, ma alle notti colorate preferivo lo shopping sotto le stelle, con gli spettacoli per strada».
Sara Marci