Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Cinque donne disperate occupano un asilo

Fonte: L'Unione Sarda
24 luglio 2012

VIA PREMUDA. Interviene la polizia, tutte trasferite in centri comunali


È stata un'occupazione lampo quella di cinque ragazze che sabato notte hanno occupato l'asilo di via Premuda (appena ristrutturato): ieri alle 13 la Polizia municipale con agenti di polizia e assistenti sociali ha sgomberato i locali dopo nemmeno un giorno di occupazione.
C'è chi non poteva più vivere con familiari violenti o malati e chi non poteva più pagare il canone. Così quattro Barbara, Valentina, Jenny, Valentina e Teresa hanno deciso di occupare, soprattutto «per dare un tetto ai nostri figli». Già sabato il capitano della Polizia municipale, Ruggero Pilloni, intervenuto sul posto con altri cinque agenti dirottati sull'emergenza da altri servizi di controllo, aveva avvertito: «State commettendo un atto illegale che non sarà tollerato». Barbara aveva replicato: «Resisteremo». Invece hanno desistito ma solo dopo che gli assistenti sociali, dopo un'ora di trattativa, per loro hanno trovato delle soluzioni alternative anche se provvisorie.
Le vicende personali, pur diverse tra loro, descrivono bene l'emergenza abitativa che c'è in città. «Vivevo in una veranda, in casa c'erano mia mamma e mio fratello, entrambi invalidi. Dovevo assicurare un tetto ai miei figli», spiega Valentina di San Michele. C'è anche un'altra Valentina, di Sant'Elia, nemmeno trentenne e con un figlio: «Il mio compagno è in carcere, abbiamo resistito in cinque in due stanze, una situazione invivibile». Mentre Barbara ha dovuto lasciare la sua casa del Corso. «Non potevo più pagare 500 euro d'affitto per una casa che condividevo con mia suocera cieca e schizofrenica». Teresa invece ha un figlio con una malattia mentale. «Mi picchia - afferma - e mi ha anche puntato un coltello alla gola. La polizia dice che non può far niente. Non avevo alternative». (m. g.)