Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il “nuovo Corso” fa discutere

Fonte: L'Unione Sarda
23 luglio 2012

I problemi nell'area pedonale: mancano i parcheggi e gli eventi che attraggano

Oggi dibattito tra residenti, commercianti e assessori

L'idea può anche essere giusta: rendere più vivace una strada storica del centro. Almeno nelle prime due settimane di sperimentazione, il corso Vittorio Emanuele chiuso al traffico dal giovedì alla domenica, dalle 19 alle 24, da piazza Yenne all'angolo con via Caprera, non piace a nessuno, né ai residenti né ai commercianti. Nelle altre città europee, non soltanto nelle capitali, il centro città pedonalizzato e la mobilità favorita da mezzi pubblici e piste ciclabili rivitalizza i quartieri storici e le attività commerciali. L'idea del Comune è quella di adeguare il capoluogo isolano agli standard tedeschi, olandesi e anche italiani (come Ferrara, Perugia o Siena). Per spiegare questo progetto e soprattutto per ascoltare le rimostranze e le proposte di chi vive e lavora a Stampace, oggi alle 20 al civico 44, gli assessori comunali al Traffico, Mauro Coni, e alle Attività produttive, Barbara Argiolas saranno presenti all'assemblea pubblica convocata ad hoc.
IL CAMBIO DI MENTALITÀ Quello che il Comune chiede ai cittadini, di Stampace e non solo, è un cambio di mentalità: utilizzare di più biciclette e autobus per raggiungere il centro, che è da viversi passeggiando tra le vetrine e non respirando benzene facendo slalom tra le lamiere. Per realizzare questo progetto, l'amministrazione procede a tappe forzate con la pedonalizzazione e la ztl a Villanova, la realizzazione delle piste ciclabili, l'estensione dell'area pedonale alla Marina e, da ultimo, la chiusura notturna, solo nel fine settimana, nel Corso. Non aspetta che la rivoluzione nella viabilità venga metabolizzata dai cagliaritani. Che per questo protestano.
I RESIDENTI Per chi vive a Stampace i problemi sono sostanzialmente due: la mancanza di parcheggi e il degrado architettonico. «Prima di chiudere dovevano rifare i sottoservizi e le strade - spiega Natale Lilliu, nato e vissuto nel Corso - come hanno fatto negli altri quartieri storici e ristrutturare gli edifici come questo, da cui escono i topi», alza la mano e indica il “castello sorcesco”, l'edificio comunale diroccato ad angolo con via Maddalena. L'altra spina nel fianco per la giunta Zedda è la mancanza cronica di posti auto. «Ci vadano loro a lasciare l'auto a pagamento», tuona Giorgio Piras, «ci dovrebbero dare i parcheggi numerati», aggiunge sua moglie che spiega: «Fare la spesa per noi anziani è un incubo, giriamo per ore per trovare un posto e poi rincasiamo con le buste in mano. Abbiamo una certa età, non ne abbiamo più voglia».
I parcheggi riservati ai residenti durante i giorni di pedonalizzazione in realtà ci sono, ma solo dopo l'arco di Palabanda. Nei cartelli stradali che li indicano c'è attaccato un piccolo adesivo giallo con scritte minuscole dove è scritto che i residenti muniti di pass possono lasciare l'auto. «Dovrebbero portarceli a casa i permessi, non dovremmo andare noi a prenderli», si lamenta Francesca Maxia. Una soluzione al problema c'è: il parcheggio multipiano di via Caprera, inaccessibile da anni. «La Regione (proprietaria dell'immobile) dovrebbe cederli al Comune», suggerisce Francesco Portas, titolare del ristorante San Crispino.
I COMMERCIANTI Per spiegare quello che sta succedendo nel Corso utilizza una metafora: «Per mangiare la pasta non basta cucinarla, bisogna anche condirla». La cottura sarebbe la pedonalizzazione, il condimento le bancarelle, gli spettacoli, l'intrattenimento: quello che ancora non c'è e che tutti i commercianti reclamano. «Per mettere i tavolini in strada servirebbe estendere l'orario almeno fino alle due, altrimenti chi viene a mangiare se poi a mezzanotte sfrecciano le auto?», si chiede Portas. È d'accordo con lui anche Maurizio Atzori del pub Old Square, un altro appassionato di figure retoriche. Dice che il Comune «ha tirato la pietra e nascosto la mano», per spiegare che «chiudere al traffico non basta, bisognerebbe motivare la gente a venire qui». Problemi diversi, invece, ha la farmacista Maria Cristina Fasciolo: «Se chiudono alle 19 non entra nessuno, per noi tenere aperto non ha senso: ieri sono venute 6 persone in tutta la sera. La mia è una delle due farmacie che fa il turno notte e giorno».
Tutti problemi che saranno dibattuti oggi con gli assessori comunali Coni e Argiolas in un'assemblea che si preannuncia infuocata.
Mario Gottardi