Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Circoscrizioni, restituite i soldi»

Fonte: La Nuova Sardegna
20 ottobre 2008

DOMENICA, 19 OTTOBRE 2008

Pagina 2 - Cagliari


Secondo gli uffici del Comune i consiglieri sono stati troppo pagati: dovranno rendere gettoni percepiti «per sbaglio» sino a 1.500 euro




ROBERTO PARACCHINI

CAGLIARI. Uno spettro si aggira nei sogni dei centoquattordici consiglieri delle circoscrizioni: dover restituire sino a millecinquecento-duemila euro al Comune per gettoni di presenza percepiti, «ma non spettanti», per l’esercizio della funzione di amministratore.
In questi giorni i diciannove componenti di ognuno dei cinque parlamentini di quartiere, più la municipalità di Pirri, hanno ricevuto una lettera dal funzionario dirigente del Municipio in cui, richiamate le norme vigenti sull’argomento, si chiedono indietro un po’ dei gettoni avuti da gennaio a giugno. Vediamo.
Attualmente questi consiglieri ricevono un gettone di presenza di 17 euro. Solo che il loro massimale (il massimo che possono percepire ogni mese) è pari a un quarto degli emolumenti del presidente (che prende 443 euro), quindi circa 115 euro. E questo è stabilito nell’ultima finanziaria nazionale (la precedente parlava di un terzo). Sino a poco tempo fa, però, gli amministratori dei rioni avevano un massimale che poteva raggiungere anche i 450 euro. Da qui l’intervento degli uffici comunali che han precisato che dovranno essere rimborsati gli emolumenti percepiti in più. La lettera ha creato molto scompiglio visto che diversi consiglieri, se l’amministrazione va fino in fondo, si troveranno indebito anche per 1.000-1.500 euro.
Ma come mai questo pasticcio? Il problema è che in precedenza i presidenti dei parlamentini percepivano di più: sino al 2001 avevano un “introito”, per la loro funzione amministrativa, di circa tre milioni al mese (millecinqueceto euro). In quell’anno, però, il consiglio comunale ridusse le loro «spettanze» e, in parallelo, aumentò quelle dei consiglieri comunali (che oggi, dopo la finanziaria, hanno come massimale un quanto di quanto percepito dal sindaco - 5.400 - quindi circa 1.300 euro). Mentre i colleghi dei rioni han continuato a percepire le cifre stabilite in precedenza. Poi sono arrivate le ultime finanziarie che hanno ulteriormente precisato le norme, sottolineando che chi non ridurrà i costi pagherà penali sino a un milione e centomila euro.
«Ma il problema - sottolinea Gianfranco Carboni (Pd, presidente del parlamentino del centro storico) - è quello del ruolo che si vuole dare alle circoscrizioni: se solo formale o anche sostanziale. Se infatti venissero date le deleghe su singoli problemi, come avviene in altre parti d’Italia, il discorso sarebbe diverso. In quel caso vi sarebbero altri parametri. Oggi, invece, sia il presidente che i consiglieri hanno compensi simbolici, indipendentemente dal fatto che lavorino a tempo pieno o meno». Secondo Carboni il problema centrale «non è però il compenso ma le funzioni reali che si vogliono dare a questi organismi di quartiere».
Intanto i componendi dei parlamentini sono in fibrillazione per il pasticcio involontario in cui sono stati cacciati. «Si tratta in ogni caso - spiega Alessandro Serra, consigliere comunale di An, già presidente del centro storico - di somme percepite in buona fede. Credo che queste norme vadano esaminate con maggior attenzione». Di certo si tratta di una nuova patata bollente che vede una rivolta generalizzata. La lettera inviata si inserisce nel filone dei «costi della politica». Ma, come sempre, a «pagare» sembrano essere i più deboli. «L’impegno in circoscrizione può anche essere gratuito - afferma un consigliere - ma che ce lo dicano subito: non dateci soldi che, poi, ci togliete. Per tante persone mille euro sono una cifra importante, soprattutto oggi».
Infine va avanti l discorso sulla riduzione del numero delle circoscrizioni che dalle attuali cinque, più una municipalità (Pirri), diventeranno tre più Pirri. Un altro problema che non sarà indolore.