Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Il turismo batte la crisi: più arrivi e presenze

Fonte: La Nuova Sardegna
20 ottobre 2008

SABATO, 18 OTTOBRE 2008

Pagina 1 - Cagliari

Sensibili aumenti in città dove decollano soprattutto le 102 strutture bed and breakfast


In ascesa il numero dei visitatori russi e spagnoli, cresce il settore extralberghiero



La strada da percorrere è ancora molta: da gennaio ad agosto le strutture ricettive usate solo al 27,6 per cento

CAGLIARI. Nonostante la crisi, il turismo tiene, almeno in provincia di Cagliari. Tra gennaio ed agosto di quest’anno vi sono stati 459.466 arrivi contro i 426.944 del 2007 (più 7,62 per cento). Ma anche le presenze (il nummero di notti) registrate nei centri turistici alberghieri e non, hanno avuto un incremento, seppur lieve, passando dalle 2.225.218 unità dell’anno scorso alle 2.262.154 del 2008 (più 1,66 per cento). I dati sono stati resi noti ieri mattina dall’assessore provinciale Piero Comandini (Attività produttive) durante un incontro coi comuni e gli operatori del settore. Anche se i numeri vanno poi analizzati per capire che cosa significano in termini di ricaduta sul territorio, «l’aumento degli arrivi significa sempre un fatto positivo in termini di promozione del territorio - ha spiegato Comandini - e anche di movimentazione dell’economia». Un altro dato che va «visto con ottimismo è l’allargamento della stagione turistica nell’arco dell’anno. I mesi estivi hanno avuto un incremento minore degli altri periodi, anche perchè sono stati creati pacchetti-offerta più convenienti». Risultati complessivamente positivi, resi possibili, ha continuato l’assessore, «dalla collaborazione con la Sogaer e l’Autorità portuale». Ovvero coi due gestori del trasporto: gli aerei, il primo; le navi, il secondo.
Stranieri. L’incremento maggiore proviene dai turisti stranieri (vedi tabella) dove l’aumento delle presenze è stato più sensibile. Tra gli italiani crescono le cifre degli arrivi (5,84 per cento), ma non quelle delle presenze (-0,24 per cento). In valore assoluto, però, il peso dei turisti nazionali (1.651.957 presenze) è decisamente superiore a quello di chi viene da oltre frontiera. Ma la strada del mercato straniero si sta dimostrando pagante: i dati dimostrano che le azioni di promozione stanno dando i loro frutti. Da rilevare il salto in avanti prodotto dai visitatori spagnoli e russi.
I russi. In un anno le presenze del Paese centrale dell’ex Urss sono aumentate di quasi dodicimila unità. Una cifra significativa in quanto si tratta di turisti che investono molto durante le loro vacanze. Tra fine settembre e i primi di ottobre, ha informato Tore Sanna (sindaco di Villasimius) sono stati ospitati negli alberghi della costa circa duemila turisti russi e dell’Est. E in quel periodo c’è stata «la maggior ricaduta economica sul territorio - ha spiegato Sanna - forse maggiore di tutta la stagione estiva. E questo in cinque giorni». In Russia, Paese in cui la forbice tra ricchi e poveri si sta sempre più accentuando, sta nascendo una classe imprenditoriale ricca e che viaggia, quindi turisticamente appetibile.
Tassa di soggiorno. Secondo Sanna, la tassa di soggiorno applicata da Villasimius «non ha scoraggiato i turisti», anche se a fronte di un ottimo incremento negli arrivi (più 10,82 per cento, vedasi articolo a lato), si è registrata una flessione nelle presenze del 3,03 per cento. Con i proventi della tassa l’amministrazione ha incassato 500mila euro. «Un fatto positivo - ha spiegato Sanna - che, coi proventi, ci ha anche permesso di garantire l’ambulanza medicalizzata per tre mesi, anzichè per uno solo. Inoltre - ha aggiunto - potrebbe essere anche utilizzata per fare emergere il fenomeno delle seconde case».
Seconde case. Nelle cifre fornite dalla Provincia durante l’incontro sono conteggiati gli alberghi, i residence, gli affittacamere, i bed and breakfast e i campeggi. Mentre mancano gli agriturismo («un settore di cui si interessa la Regione», ha spiegato Comandini) e le seconde case. Aspetto, questo, che Walter Cabasino (sindaco di Pula) ha chiesto sia preso in esame con più attenzione e con iniziative in grado di far emergere il sommerso. Si tratta infatti di un settore enorme e quasi del tutto in nero. Ma che, ha precisato Sanna, spesso danneggia gli altri operatori in quanto, «essendo fuori controllo e quindi privo delle garanzie di qualità, riflette negativamente su tutto il territorio le proprie lacune. Mentre i nostri dati dicono che sta aumentando l’offerta di qualità».
Bed and breakfast. Nonostante la crisi gli alberghi hanno retto, ma il settore che è cresciuto maggiormente è quello extralberghiero con un incremento delle presenze del 2,61 per cento. In questo settore c’è stata l’ascesa dei bed and breakfast che hanno registrato il 20,20 per cento in più di arrivi ma, soprattutto, un aumento delle presenze del 39,63 rispetto al 2007. A Cagliari, ad esempio, queste strutture sono già centodue per 388 posti letto. Un numero che è, però, non solo un segnale di sviluppo eocnomico del settore, ma anche una spia del modo di reagire delle famiglie cagliaritane alla crisi: mettendo a disposizione alcune camere della propria casa. E il mercato, pur con cifre ridotte in valore assoluto, ha risposto positivamente.