Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Agli anziani e ai disabili la quota del 5 per mille

Fonte: La Nuova Sardegna
10 luglio 2012

Tre i progetti da finanziare, tra questi anche un censimento di tutte le realtà che operano nel sociale e l’individuazione delle possibilità di intervento europeo

COMUNE»LE EMERGENZE SOCIALI

 


di Roberto Paracchini w

CAGLIARI Tagli alla spesa pubblica? Minori trasferimenti da parte della Regione alle casse comunali? Il Municipio ricorre al cinque per mille con tre progetti specifici per le politiche sociali. In verità la possibilità di devolvere questa cifra agli enti locali è in vigore già da tempo, ma l’amministrazione non ne ha mai usufruito seriamente. E nonostante tutto l’anno scorso aveva incassato 35mila euro. Quest’anno, invece, ha deciso di puntare in maniera più organizzata su questo tipo di “investimento”. «In particolare - spiega Fabrizio Rodin, Pd e presidente della commissione consiliare specifica - abbiamo scelto di intervenire su alcuni temi determinanti per le politiche sociali in coerenza col fatto che l’amministrazione punta sulla condivisione con gli interessati agli interventi». Da qui la scelta dei progetti esposti di seguito. «Innanzi tutto c’è la messa a regime delle tre consulte: quella per gli anziani, per i diversamente abili e per gli immigrati». Infatti il problema centrale non è tanto l’esistenza di queste strutture ma il loro funzionamento. «Si tratta di iniziative che hanno bisogno di un’attenzione continua da parte dell’amministrazione». Il secondo progetto su cui investire il cinque per mille riguarda la carenza di finanziamenti. «I tagli sono sempre maggiori - spiega Rodin - nello stesso tempo è importante mantenere inalterato il livello di intervento nel sociale. Non solo: in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo, questi vanno aumentati. Da qui la necessità di un monitoraggio specifico verso le politiche comunitarie in cerca di possibilità di finanziamento». Dell’importanza del cinque per mille ne aveva parlato inizialmente Ninni Depau (Pd e presidente del consiglio comunale) in una lettera al sindaco Massimo Zedda , facendo presente, tra le altre cose, «che il nostro comune non può abdicare al proprio ruolo, se vuole mantenere la rappresentanza delle esigenze, dei disagi e della voglia di futuro dei propri cittadini». E sottolineato questo tipo di intervento in difesa del welfare, oggi messo in discussione da varie parti. Poi vi fu una mozione di Rodin, prima in commissione poi in Consiglio e, infine, arrivò la scelta dei tre progetti su cui operare. Come terzo punto c’è la necessità «di avere un’anagrafe ragionata di tutte le realtà che operano nel settore del sociale - continua Rodin - dalle associazioni alle cooperative, al cosiddetto terzo settore. Per un comparto in cui la solidarietà è determinante, la collaborazione diventa vitale». In questi giorni scade la presentazione della dichiarazione dei redditi in cui «si dovrà indicare a chi devolvere il cinque per mille. Noi pensiamo che l’opzione del Comune sia una scelta importante per la città». I servizi sociali chiedono il contributo di tutti.