Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Urbanistica, braccio di ferro nel Centrosinistra

Fonte: La Nuova Sardegna
20 ottobre 2008

LUNEDÌ, 20 OTTOBRE 2008

Pagina 5 - Sardegna


Domani il vertice governatore-alleati sull’iter della riforma, mercoledì il voto




FILIPPO PERETTI

CAGLIARI. La legge urbanistica va modificata nell’aula del consiglio regionale o deve tornare in commissione? La domanda sembra tecnica, e invece dalla risposta dipendono molte scelte politiche di questa tormentato fine legislatura. A decidere sarà l’ennesimo braccio di ferro tra Renato Soru e una parte del Centrosinistra, col Centrodestra stavolta nel comodo ruolo di arbitro della situazione.
Dopo il vertice di giovedì che ha fatto aumentare le fratture nella maggioranza, domani il presidente della giunta si riunirà nuovamente con le delegazioni dei partiti (stavolta ci sarà anche Sinistra democratica) per tentare un accordo. Impresa non facile a causa della distanza delle posizioni e delle tensioni in campo.
La situazione è ingarbugliata. Dato che sulla legge urbanistica sono emersi forti contrasti politici, Soru e una parte del Pd (si pensa a poco più della metà del gruppo) più Rifondazione comunista (ma un consigliere non sembra d’accordo) sono favorevoli al ritorno in commissione per lasciare la corsia consiliare libera all’imminente manovra finanziaria. Le altre forze del Centrosinistra (Sinistra democratica, Partito socialista e l’altra parte del Pd, più il Psd’Az) si battono invece per continuare a discutere in aula e a concordare le modifiche nel gruppo di lavoro costituito dalla maggioranza, gruppo di lavoro che, a differenza della commissione, vede la partecipazione di tutte le sigle. C’è da tener presente che nelle prime sedute della discussione generale, il Centrodestra ha chiesto di tornare in commissione per ridiscutere molti articoli: non è escluso che Soru abbia colto la palla al balzo per mettere in minoranza gli alleati dissidenti. Ma è anche possibile, tuttavia, che di fronte a una spaccatura della maggioranza il Centrodestra possa calcolare di cambiare atteggiamento.
Il vertice di domani fornirà le prime indicazioni ma la giornata decisiva sarà quella di mercoledì. Se Soru dovesse insistere sul rinvio (come ha già concordato con il capogruppo del Pd Antonio Biancu e con il Prc, che dà la decisione ormai per acquisita), la proposta sarebbe messa ai voti nella seduta di mercoledì del consiglio regionale. Il cui presidente, Giacomo Spissu, contrario al rinvio, ha già preso posizione per difendere le prerogative dell’assemblea e la sua sovranità.
In questa situazione il Centrosinistra rischia di andare a una conta lacerante. E il Centrodestra, diventando arbitro della situazione, potrebbe decidere quale bersaglio colpire. Se resta sul rinvio alla commissione, favorirebbe Soru ma farebbe aumentare la distanza tra il governatore e i dissidenti. Se si astiene, rende evidente la spaccatura. Se vota contro, metterebbe Soru in minoranza e forse a quel punto la situazione, per il Centrosinistra, sarebbe irrimediabile. E come dice Renato Cugini (Sinistra democratica) nell’intervista in questa pagina lo sbocco più coerente sarebbe lo scioglimento anticipato (di poco) del consiglio regionale con le dimissioni del governatore.
Più che di urbanistica (anche se un eventuale accordo sulle modifiche potrebbe risolvere il problema in partenza) è soprattutto di questi scenari che domani si parlerà nel vertice di maggioranza.