Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Sì ai centri di aggregazione, più soldi anche agli oratori

Fonte: La Nuova Sardegna
6 luglio 2012

Politiche giovanili





SUSANNA ORRÙ Abbiamo promosso un intervento a Sant’Elia dove diamo un contributo anche alle suore Mercedarie: svolgono ruoli importanti

CAGLIARI D’estate le strade e le piazze si popolano di bambine e bambini, ragazze e ragazzi. Soprattutto la sera, al ritorno dal mare, è possibile trovarli nelle vie o in quei locali diventati un loro punto di ritrovo. «La chiusura delle scuole è come se facesse raddoppiare la popolazione dei più giovani. Nello stesso tempo c’è carenza di offerta formativa in senso lato, in grado di coinvolgere anche il tempo libero», sottolinea Fabrizio Rodin, consigliere comunale Pd e presidente della commissione consiliare alle Politiche sociali. Da qui l’esigenza di intervenire e aiutare anche quei centri tradizionali che da sempre sono punti di ritrovo per i più giovani: gli oratori. Il finanziamento è stato aumentato da 40mila a 50mila euro. «Gli oratori svolgono una funzione importante. Gli interessati devono fare domanda indicando le loro iniziative e le esperienze fatte - spiega l’assessore competente Susanna Orrù (nella foto) - tra le altre cose, sempre per i minori, stiamo coinvolgendo le associazioni culturali per promuovere iniziative all’aperto in grado di stimolare e impegnare in modo intelligente i più piccini: ci sono arrivate cinquanta proposte». Un’attenzione particolare sarà dedicata alle aree periferiche. «Abbiamo promosso - continua Orrù - un centro di aggregazione giovanile a Sant’Elia (nell’ex Lazzaretto), rione dove abbiamo dato un contributo anche alle suore Mercedarie». Queste ultime sono state ospitate dalla parrocchia del quartiere dopo che l’ateneo le aveva sfrattate dal locale dove stavano in precedenza (di fronte al palazzo delle Scienze). I centri per i giovani sono situati anche a Is Mirrionis e Pirri e «da quatto diventeranno sei», precisa Rodin. Un settore di intervento è anche quello della scuola e dei campi sportivi di quartiere. «Abbiamo cominciato un dialogo con l’assessorato alla Cultura, sport e spettacolo - continua Rodin - proprio per individuare interventi per l’utilizzo degli spazi. Ma vi sono dei tempi tecnici che devono essere rispettati. Dobbiamo sposare sempre la tempestività con la trasparenza e questo non sempre è facile. Assieme all’assessore stiamo vedendo la possibilità di fare sistema anche con tutti gli operatori del settore». Molto è il lavoro da fare per le associazioni sportive, circa una trentina sparse nei vari quartieri della città, centri di aggregazione naturale e formativo per le giovani e i giovani. E su cui il Comune sta intervenendo. Le politiche sociali, soprattutto in questo periodo di pesante e continua crisi, svolgono un ruolo determinante sia per permettere a tutti un livello di vita decente, che per impedire che il tessuto sociale si sfilacci ulteriormente. Nello stesso tempo, però, i tagli alla spesa rendono tutto più complicato. Da qui la scelta da parte del Comune di convogliare il 5 per mille - che i cittadini possono scegliere di erogare all’amministrazione - per le politiche sociali: per riattivare le tre consulte (anziani, immigrati e diversamente abili), per scandagliare i bandi auropei per il sociale, e per un censimento di tutti i gruppi che operano nel sociale in città. (r.p.) ©RIPRODUZIONE RISERVATA