Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Negati i tavolini all'aperto: s'incatena

Fonte: L'Unione Sarda
3 luglio 2012

CASTELLO.

La protesta del ristoratore Claudio Ara. Blitz anche in via Sassari: locali multati
 

Vedi la foto
Il Comune gli nega l'autorizzazione a posizionare i tavolini davanti al suo locale e lui s'incatena all'ingresso e comincia lo sciopero della fame a oltranza. Accade in via Università 33, in Castello, dove Claudio Ara, noto ristoratore non nuovo a clamorose azioni di protesta, ha deciso di ricorrere ancora una volta a estremi rimedi contro i mali estremi di una burocrazia che cozza con l'idea di città turistica.
 

LA PROTESTA Ieri sera il 47enne ristoratore, titolare da due anni del Ritual Caffè, è passato alle vie di fatto. Si è seduto all'ingresso del locale e si è incatenato. «Sono stufo», ha spiegato, «non mi stanno consentendo di lavorare. Via Università è larga, c'è tutto lo spazio per poter sistemare i tavoli all'aperto, la viabilità non ne risente in alcun modo, eppure continuano a negarmi l'autorizzazione nonostante mi sia impegnato a pagare regolarmente l'occupazione di suolo pubblico». Dopo due anni di vane richieste, dieci giorni fa il ristoratore ha tagliato la testa al toro e ha incominciato a posizionare i tavoli (una ventina di posti a sedere) nel tratto di strada che fronteggia il Ritual, in barba al divieto. «Mai l'avessi fatto», ha raccontato, «da allora, ogni giorno o quasi, vengono a trovarmi i vigili urbani e mi fanno 158 euro di multa per occupazione abusiva di suolo pubblico. Sto collezionando verbali, insomma, ma non intendo arrendermi».
 

IL PROBLEMA Per il Comune è un problema di viabilità e sicurezza. Ma Ara non la pensa così. «Via Università è a senso unico in direzione del Bastione. Quando non c'erano i tavolini, si parcheggiavano le macchine nonostante il divieto di sosta su ambo i lati, spesso bloccando l'accesso al mio locale». Ara chiede di poter essere messo in condizione di offrire un servizio sempre migliore a beneficio dei cagliaritani e dei turisti. «Non c'è alcuna ragione per negarmi l'autorizzazione, per cui la mia protesta andrà avanti a oltranza. La presenza dei tavoli all'esterno non solo non intralcia la viabilità ma la rende sicura perché in via Università non si corre più. Chi è alla guida vede i tavoli e rallenta». Nota curiosa. Per dar vita alla sua nuova azione di protesta, Ara ha utilizzato le stesse catene del 2008, quando si imprigionò nel suo ex ristorante di via Azuni, la Vecchia Trattoria, per sfidare il Comune che all'epoca gli negava l'autorizzazione a tener aperto per questioni tecniche legate all'altezza della canna fumaria. Per la cronaca, in quell'occasione il ristoratore riuscì a spuntarla ottenendo una deroga che fece scuola in città. «Dicevano che la cappa doveva essere più alta di 5 metri dell'edificio antistante, ma l'edificio era la chiesa di San Michele che aveva un campanile altissimo. Un'assurdità, insomma. Alla fine vinsi la mia battaglia, ma dovetti chiudere lo stesso perché a causa di quella diatriba il ristorante restò inattivo per ben sei lunghi mesi».
 

LE MULTE E intanto ieri sera la polizia municipale ha multato tre ristoranti e club di via Mameli e via Sassari: i titolari di Locanda Caddeo, By Marcella e Ammentos sono stati costretti a togliere dal marciapiede e dalla strada tutti i tavolini. Secondo il Comune sono irregolari. Ma gli imprenditori sostengono di aver chiesto per tempo tutte le autorizzazioni.
Paolo Loche