Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Lancio di uova al passaggio del carro “Apixedda”

Fonte: Sardegna Quotidiano
2 luglio 2012

 IL RAID

 

PRESI DI MIRA Le vittime del lancio di uova

 A qualcuno il primo gay pride della Sardegna non è proprio andato giù. E molto incivilmente ha manifestato tutto il suo disappunto lanciando dieci uova al passaggio dei carri. Il fatto è avvenuto all’altezza del Lido, a farne le spese la colorata “Apixed - da” preparata ad hoc per la sfilata dal Ferraxi teatro. Peccato perché seduta dentro al cassone c’era anche una bambina che si godeva insieme ai genitori quella che per lei era solo una festa. Nel telone giallo c’erano ancora le tracce del lancio: gusci di uova sparpagliati qua e là. Un episodio isolato, segno che alla fine le uova tirate contro i ragazzi che ballavano sul carro erano semplicemente il gesto di qualche imbecille. Andrea Ibba Monni la racconta così: «Siamo arrivati all’altezza del Lido prima abbiamo sentito chiaramente degli insulti da un gruppetto di ragazzetti che sono stati subito allontanati dalle forze dell’ordine. Dopo di che sono partite le uova. L’episodio non mi ha per niente impressionato», rivela ancora il ragazzo che fa parte della compagnia di teatro, «ho urlato che erano solo degli stupidi e che noi stavamo manifestando per i diritti di tutti, compresi anche i loro», conclude prima di ricominciare a ballare sopra il suo carro. È stato l’unico episodio al di sopra delle righe. La manifestazione infatti ha continuato tranquillamente. I cagliaritani hanno accolto a braccia aperte il loro primo “Gay pride” e molti seguivano l’allegro corteo battendo le mani e danzando insieme ai manifestanti. Ed erano in tanti quelli che si fermavano a salutare i ragazzi del gay pride. I primi nell’Isola ad aver gridato la necessità di diritti per tutti, nessuno escluso. La missione è riuscita: da ieri a Cagliari l’omofobia si spera che possa essere solo un brutto ricordo. F. O. IL RACCONTO «Prima abbiamo sentito chiaramente insulti di alcuni ragazzi che sono stati allontanati, poi ci hanno colpiti»