Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Passa il registro delle Unioni di fatto

Fonte: La Nuova Sardegna
28 giugno 2012

Svolta storica in consiglio comunale tra varie richieste di emendamento (cassate) e citazioni letterarie




di Stefano Ambu wCagliari Grande letteratura del passato e contemporanea, da William Skakespeare e Philip Roth nell’assemblea civica del Comune.C'è scappata anche la conversione di Costantino e il celeberrimo "In hoc signo vinces". Autori e citazioni evocati nelle dichiarazioni di voto dai consiglieri comunali per celebrare o bocciare il via libera al registro delle Unioni di fatto e delle convivenze. Saranno tutti uguali di fronte al diritto alla casa e ai servizi sociali, secondo il regolamento approvato ieri sera: coppie eterosessuali e gay, amici che convivono per dividere l'affitto o fratelli anziani che per non rimanere da soli in vecchiaia decidono di stare di nuovo insieme come quando erano bambini e c'erano ancora mamma e papà. Una svolta storica secondo molti consiglieri di maggioranza, solo un gesto simbolico senza possibilità di applicazioni pratiche secondo i sostenitori del no. Ma ora il registro c'è. Venticinque i voti favorevoli (serviva una maggioranza qualificata) con qualche sì anche dalla minoranza. La decisione è arrivata ieri al termine di una lunga discussione cominciata martedì. E terminata nella seduta decisiva con la discussione su due emendamenti presentati dagli Udc Renato Serra e Gianni Chessa, poi bocciati dall'assemblea. Si è trattato dell'ultimo ostacolo di un percorso cominciato dopo le dichiarazioni programmatiche del sindaco rese a inizio consiliatura. E rafforzato negli ultimi trenta giorni dai pareri favorevoli delle commissioni Affari generali e Statuto. L'ultimo ostacolo si è manifestato ieri con le due proposte di correzione in extremis. Serra aveva chiesto di cassare la frase del regolamento che si riferisce all'accesso ai benefici in materia di diritto alla casa e ai servizi sociali. E proposto una sanzione simbolica di 25 euro nel caso in cui le coppie iscritte, una volta sciolto il legame, si fossero dimenticate di comunicare la "divisione". Ma la maggioranza era convinta e compatta e tutte e due le richieste sono state abbattute per arrivare in fretta al voto. Si considera «Unione di fatto o convivenza - si legge nel documento- ogni nucleo basato su legami affettivi o di mutua solidarietà, tra due persone maggiorenni, caratterizzato dalla convivenza da almeno un anno e dal contributo di entrambe le parti alle esigenze di vita comune, che abbia chiesto ed ottenuto la registrazione amministrativa ai sensi degli articoli successivi». Al Comune sarà istituito il Registro amministrativo digitale delle unioni di fatto e delle convivenze: l'iscrizione non sarà complicata, avverrà attraverso il sito web con l'utilizzo della modulistica predisposta dall'amministrazione comunale e disponibile in rete per evitare file negli uffici pubblici, ma non è la sola attenzione riservata per garantire discrezione. Il rispetto della privacy è massimo in ogni passaggio della procedura. Infatti è previsto che i soggetti iscritti al Registro possono chiedere ed ottenere dal Comune di Cagliari l’“attestato d’iscrizione al registro delle Unioni di fatto e delle convivenze”. Infine il documento può essere richiesto esclusivamente dai componenti dell’unione e può essere consegnato soltanto a loro.

 

«Ora un referendum per abrogarlo»

la destra




Cagliari. Un referendum abrogativo contro il registro della coppie di fatto. Lo propone la Destra. «Un atto dettato dall’ideologia- spiega il segretario provinciale Daniele Caruso- che promette ipocritamente a forme di convivenza di vario tipo, la possibilità di accedere ai benefici che l’amministrazione comunale riconosce in materia di diritto alla casa e ai servizi sociali», «favorendone lo sviluppo”, mettendole di fatto in competizione con la famiglia, a cui sono destinate risorse già limitatissime. Questo regolamento comunale non farà altro che creare ulteriori disordine e confusione, dal punto di vista fiscale, previdenziale e sociale. Conosciamo tutti ad esempio il fenomeno delle convivenze more uxorio, in cui i conviventi non sposati superano la normativa sul calcolo del reddito familiare riguardante l’assegno al nucleo familiare. Sarà un incentivo alla formazione di forme di convivenza fittizie»