Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Disoccupata minaccia di gettarsi dal tetto di casa

Fonte: La Nuova Sardegna
26 giugno 2012

Dorme da alcuni giorni in una tenda con la figlioletta: chiede un alloggio comunale da quattro anni




di Pierluigi Carta

CAGLIARI Dalle notti passate in tenda nel piazzale di via Podgora alla minaccia di suicidio. Ieri mattina, Barbara Gesmino, 35 anni, disoccupata e con l’incubo dello sfratto, dopo aver rilasciato brevi dichiarazioni alla stampa, è salita sopra il tetto del palazzo dove abita la nonna in via la Somme, e ha minacciato il suicidio. La vicenda dai toni drammatici si è svolta tra le 11 e le 12 di ieri mattina. La volante della polizia è arrivata due minuti dopo la chiamata; ed è bastato il tempo di un breve dialogo via telefonino tra un'agente e Barbara Gesmino, per permettere ad altri tre poliziotti di raggiungerla sul tetto e ammanettarla per impedirle il gesto definitivo. «Promettete che il comune mi aiuterà – implora Barbara mentre i poliziotti la conducono per le scale verso il piano terra – se non mi danno una casa in cui far vivere mia figlia mi butterò veramente». La disoccupazione non lascia scampo, i conti a fine mese non tornano, le bollette e l'affitto diventano una spesa incolmabile. L'unica persona in grado di pagare i conti del piccolo nucleo familiare, ad oggi ancora domiciliato in un piccolo appartamento nel corso Vittorio Emanuele, era il padre del marito di Barbara, Efisio Melis, ex pugile, che con la sua pensione riusciva a pagare l'appartamento al figlio, Davide Melis di 38 anni, con una bambina di tre anni a carico. L'ex pugile è venuto a mancare il 2 giugno ed ora Davide e Barbara non sanno a chi rivolgersi. Entro poche settimane saranno sulla strada, non avendo reddito né un posto dove dormire. Considerato inoltre che devono badare anche alla nonna di 80 anni (la madre di Davide) non vedente e schizofrenica. Le operazioni della polizia sono state agevolate dalla mediazione di Silvio Pinna, rappresentante del comitato dei residenti delle case popolari di San Michele, il quale racconta che la protesta di Barbara è iniziata già da venerdì notte. «Da diverse notti ormai dorme in una tendina blu, con la figlia di tre anni. Qualcuno dovrà pur aiutare questa famiglia sull'orlo della disperazione – commenta - ci siamo rivolti perfino alla Caritas, ma per risposta abbiamo ricevuto solo una fredda indifferenza». Barbara Gesmino, una volta riportata giù dal tetto, ha continuato a pretendere un incontro con i servizi sociali del comune di Cagliari. Sostiene di essere iscritta nella graduatoria per ottenere un alloggio comunale già da quattro anni. «E pochi giorni fa – afferma – il comune mi ha comunicato che per ottenere una casa dovrò attenderne altri quattro».