Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Amianto sospetto, prima denuncia

Fonte: Sardegna Quotidiano
25 giugno 2012

 

 

Poetto

 

Amianto che compare dappertutto. Appuntito, non levigato, a pezzi più o meno grandi. Sembra certo: qualcuno, mentre nelle blindate quarta e quinta fermata vanno avanti i lavori di rimozione, sta lasciando sulla spiaggia nuovi frammenti di eternit. Nei giorni scorsi i titolari delle concessioni avevano parlato di un complotto. L’assessore ai Servizi tecnologici Pierluigi Leo aveva chiesto un interessamento al Noe, che sta lavorando all’inchiesta aperta dal pm Giangiacomo Pilia. Parole e richieste, che sono state trasferite in una formale denuncia presentata alla stazione dei carabinieri di San Bartolomeo da Fabio Puddu, vicepresidente della cooperativa Golfo degli Angeli, che gestisce alcuni stabilimenti sulla spiaggia. Quelli con i lettini blu, per capire. «Anche stamattina (ieri, ndr) lungo la passerella in legno ho trovato tre nuovi frammenti che, è certo, fino a venerdì non c’erano: non erano smussati, mai toccati dal vento né dall’acqua».

Come dovrebbero essere, invece, se risalissero al 1986, quando a colpi di benna furono abbattuti i casotti, considerati la causa della presenza di amianto. Ventisei anni, e nessuno sembrava essersene mai accorto. La denuncia, ovvio, è contro ignoti: «La volevamo presentare da qualche giorno», aggiunge Puddu, «ma abbiamo rinviato. Solo che io ho trovato dei pezzi, i ragazzi che lavorano con noi altri, i titolari dei chioschi altri ancora. Qui c’è qualcuno che si sta divertendo a fare terrorismo». Col rischio di mandare a monte una stagione: ieri in spiaggia c’era il solito carnaio alla prima, quarta e quinta erano interdette, e nel resto della spiaggia libera, di sabato con 40 gradi, «non c’era il pienone», spiega il vice presidente della coop, «abbiamo ancora del personale da richiamare, ma vista la situazione non sappiamo quando e se potremo rientrare a regime. I bilanci li faremo alla fine, ma la stagione è già compromessa » . Che al Poetto l’amianto (vecchio o nuovo) ci sia, lo certificano anche i risultati del lavoro degli operai della Setrand, la società che per conto del Comune sta ripulendo il primo lotto di spiaggia, dal muro del Lido all’Aero - nautica. Fino a ieri mattina erano stati raccolti circa quindici chili di eternit, con una media di quattro-cinque ogni 2500 metri quadri, setacciati palmo a palmo. Autorizzazioni e studio della procedura hanno comportato qualche ritardo sul tabellino di marcia, ma da ieri l’intervento dovrebbe procedere spedito. Secondo il report quotidiano diramato dal Comune «le squadre si stanno concentrando in particolare sulle aree dunali coperte di vegetazione, nel tratto di spiaggia più vicino alla strada: in quei punti la raccolta va fatta pezzo per pezzo e la luce naturale rende l’operazione più agevole e veloce». Da qui anche il cambio di orario per il rastrellamento: le squadre hanno lavorato venerdì dalle 17.30 alle 21 e ieri mattina dalle 5 alle 10: gli stessi orari sono stati applicati ieri sera e valgono per stamattina. Da lunedì, poi, terminati i lavori nella parte di spiaggia ricoperta di vegetazione, lo Spresal della Asl potrebbe autorizzare l’utilizzo di un pulisci-spiaggia meccanico, che ha una potenzialità di 5000 metri quadri di lavoro all'ora. Enrico Fresu

LE ANALISI

L’ARIA È OK ATTESA PER L’ARPAS

Secondo giorno di controlli, nuovo verdetto negativo: l’amianto non ha contaminato l’aria del Poetto. Nessuna criticità è stata evidenziata, dice il report del Comune. Ma il verdetto più atteso è quello delle analisi dell’Arpas. L’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente dirà se la spiaggia ha subito contaminazioni dalla presenza di amianto. Perché il cemento- killer è davvero pericoloso solo quando si sbriciola, rilasciando delle polveri che potrebbero essere letali. La speranza è che il verdetto sia negativo. Che, cioè, in mezzo alla sabbia ci siano solo dei pezzettoni quasi innocui di amianto. In caso contrario, ma si saprà solo nei prossimi giorni, il rischio è la chiusura totale dell’arenile. E già qualcuno è andato a vedere cosa è successo a Torre Quetta, sulla costa barese. Ritrovamenti di amianto, una denuncia, l’inchiesta della Procura, la pulizia (con 40 chili di materiale trovati al giorno) e l’intedizione totale per anni. Ma lì vicino c’era una fabbrica di criminali, qui solo i casotti.