Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Notturno bus, avanti tutta

Fonte: L'Unione Sarda
25 giugno 2012

CTM. Venerdì dalle 22 alle 4 in servizio per la prima volta le circolari Blu e Rossa

Sui nuovi pullman con i primi ed entusiasti passeggeri
Ore 22,05. L'autista preme il pulsante rosso e le porte si muovono con il tipico sibilo che produce il sistema pneumatico di chiusura. È questo il rumore di sottofondo con cui inizia la nuova avventura del Ctm. Parte venerdì da piazza Matteotti il primo giro del Blu Notte, che assieme al Rosso Notte è una delle due nuove linee notturne che il consorzio ha organizzato in un paio di giorni, dopo le richieste incessanti del Comune e, soprattutto, dei tanti utenti che chiedevano, da anni, un servizio di trasporto pubblico collettivo per le ore piccole.
IL PRIMO UTENTE In via Roma sale il primo passeggero. «Ha il biglietto?», chiede Vincenzo Cabras, la guardia giurata che svolge la funzione di controllore e bigliettaio. Infatti, chi non ha il titolo di viaggio può acquistarlo a bordo. Timothy Tenat il biglietto ce l'ha. Timbra e prende posto in fondo al mezzo. «Per me è comodissimo, vado a ballare la salsa ogni notte in un chiosco del Poetto, finisco alle 3,30 per cui posso tornare in città col bus».
Dopo qualche decina di metri sale Gianluca Pani, che vive alla Marina. Va alla chiesa della Vergine della Salute del Poetto, per chiedere un aiuto. «Ma solo quando sono senza soldi», specifica, «non mi piace chiedere». Anche lui è soddisfatto del nuovo servizio, «così mi posso spostare, prima ero sempre bloccato in piazza Yenne».
LA LUNGA ASSENZA Sono 12 anni che mancava il servizio notturno del Ctm. «Prima c'era il C Rosso notturno che collegava Quartu con Cagliari fino alle 2 e poi dalle 4 a inizio servizio e la circolare N per il personale, che faceva il giro della città e dell'hinterland per accompagnare a casa gli autisti e prendere chi doveva iniziare il primo turno di servizio», spiega Mario Cherchi, autista esperto che dà indicazioni al figlio Luca. Anche lui ha seguito le orme del padre e ora conduce il Blu Notte. «Assunto da due settimane da un'agenzia interinale, perché lo straordinario costa meno», specifica il padre mentre dà indicazioni al figlio: «Suona! Si deve spostare lui, tu non devi mai rischiare», facendo riferimento a un'auto parcheggiata male nel capolinea accanto all'ospedale Marino, dove alle 22,30 il Blu Notte fa il primo capolinea.
I PERCORSI Dopo cinque minuti si riparte. Dopo il Poetto il ritorno è per via Della Pineta, via Dante, piazza Giovanni XXIII, viale Ciusa e via Roma. La circolare Notte Rossa, invece, inizia le corse alle 22,40 da via Abruzzi e percorre viale Sant'Avendrace, via Roma, Bonaria e Monte Urpinu, per poi tornare a San Michele passando per Genneruxi, viale Marconi e Pirri. Circa mezz'ora la frequenza di entrambi, fino alle 4.
LE REAZIONI Al termine del primo giro, il Blu Notte in piazza Matteotti viene preso d'assalto: in pochi minuti salgono circa venti persone. Tra loro anche Michela Pisu con due suoi amici. «È un servizio necessario a cui siamo arrivati dopo 12 anni di battaglie a colpi di lettere, mozioni in consiglio comunale, petizioni». I tre fanno un giro esplorativo, prima sul Blu, poi sul Rosso. «Ed è un bene che ci sia la vigilanza», conclude la ragazza, «dà senso di sicurezza». La linea per il Poetto è quella più gettonata. A fine nottata saranno 450 i viaggiatori. Molti ragazzi, soprattutto Erasmus e fuori sede, vanno in discoteca. «Dovrebbe terminare un po' più tardi, verso le 5, visto che la serata termina alle 4 e poi siamo costretti a piedi», spiega il madrileno David Thunder. Nel Notte Rossa, invece, salgono 150 persone.
Nei momenti liberi l'autista anziano e la guardia giurata evocano il passato. «Noi avevamo Picasso», ricorda Cherchi, «il conducente che una volta ha litigato con dei ciclisti che gli avevano invaso la corsia preferenziale. È finita che gli ha lanciato le biciclette addosso». L'ipotesi più plausibile del soprannome è che riduceva i suoi “avversari” come i personaggi raffigurati dall'artista spagnolo. «Uno che non si faceva mettere il sale nel naso». Storie che si sentono solo di notte, solo sull'autobus.
Mario Gottardi