Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il degrado abita ancora qui

Fonte: L'Unione Sarda
21 giugno 2012

SANT'ELIA. Le lamentele dei residenti si infrangono contro l'assenza del Comune
 

Erbacce, topi, zecche, rifiuti: un quartiere abbandonato
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Erba alta a rischio incendio, topi, blatte, zecche, carcasse d'auto e cumuli di rifiuti ovunque. A Sant'Elia il degrado regna sovrano e le lamentele dei residenti sono ormai all'ordine del giorno. I vasti sterrati incolti che caratterizzano il rione sono abbandonati a sé stessi. L'erba cresce ad altezza d'uomo e, complici il caldo e il vento, il rischio che possano svilupparsi roghi tra le abitazioni è davvero altissimo. Non è tutto. In mezzo alle sterpaglie secche proliferano insetti nocivi, a cominciare dalle zecche. Completano il quadro di degrado le grandi discariche abusive con vista sul mare e i cumuli di rifiuti abbandonati sui marciapiedi. I cassonetti sono perennemente stracolmi e i rifiuti finiscono ammassati per terra, con il risultato che dopo il calar del sole sbucano i topi e le blatte. Senza dimenticare le zanzare, perché nel rione la disinfestazione non è stata ancora fatta quest'anno o se è stata fatta nessuno se n'è accorto. «La situazione è grave», protesta Loredana Pau, residente in piazza Pigafetta, «l'erba cresce spontanea perché nessuno provvede a tagliarla e gli incivili scaricano ovunque rifiuti che nessuno provvede a portar via». In piazza Pigafetta si possono ammirare vecchi mobili, tavoli, sedie, assi di legno, scatole di cartone e sacchi ricolmi di scarti domestici. In via Schiavazzi la pedana per gli skaters è quasi sommersa dalla vegetazione. «A breve distanza», sottolinea ancora Loredana Pau, 49 anni, «sono stati abbandonati cumuli di materiale edilizio a fianco al muro di cinta della scuola». Uno scempio che sembra non importare a nessuno. «Il Comune è totalmente assente qui, i netturbini e i giardinieri passano solo quando se ne ricordano. Ci sentiamo abbandonati».
Paolo Loche