Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Immigrazione, l’esempio Caritas

Fonte: La Nuova Sardegna
20 giugno 2012



Illustrati in un convegno i risultati nell’impegno per l’accoglienza dei rifugiati




CAGLIARI Il sistema Caritas per l’accoglienza degli immigrati richiedenti asilo funziona. Ne sanno qualcosa i 139 profughi, poco meno di un quinto delle 588 persone arrivate in città nell’ultimo anno sulla spinta della “primavera araba”. 21 alloggi messi a loro disposizione sistema logistico per la distribuzione dei materiali, magazzino centralizzato per la raccolta del vestiario e degli alimenti non deperibili, 25 responsabili di alloggio, 10 tra mediatori culturali e psicologi, 40 medici volontari, 9 responsabili di vari servizi, 2 avvocati, un manutentore a tempo pieno per gli interventi negli alloggi, e un contabile per l’amministrazione del sistema. “L’accoglienza – dice don Marco Lai, direttore della Caritas nel corso di un convegno – consta di tutti i sevizi previsti dalla convenzione per i Centri di accoglienza per i Richiedenti Asilo (CARA), alloggio, vitto, assistenza sanitaria, insegnamento dell’italiano, supporto giuridico, corsi di approfondimento della cultura italiana, supporto psicologico e psichiatrico in caso di trauma». Laura Tronu e Maria Carmela Zedda autrici di una ricerca finanziata dalla Regione, hanno esplorato piani e programmi attuati dalla Caritas locale non soltanto per fare qualcosa di più del pronto soccorso emergenziale per gli immigrati, ma soprattutto per creare la cultura della solidarietà in città e nei paesi. «Ci siamo ritrovati a fare ciò che dobbiamo fare», ha detto lunedì don Lai al prefetto Giovanni Balsamo e alla presidente della Provincia, Angela Quaquero. Nello scorso febbraio la Caritas aveva in funzione 21 case di accoglienza così distribuite: Cagliari (2), Capoterra (2), Decimoputzu (3), Quartu (5), Quartucciu (1), Selargius (2), Villa San Pietro (1), Monserrato (3) e Pirri (2). Tra settembre 2011 e febbraio 2012 sono usciti dal sistema 55 richiedenti asilo: 40 per allontanamento volontario, 12 per espulsione, 2 per ricongiungimenti familiari: 18 sono stati trasferiti in altre strutture. Diversa la condizione giuridica degli immigrati organizzati dalla Caritas: 26 sono rifugiati, 15 in protezione, 55 tutelati per motivi umanitari, 56 hanno visto rigettata la richiesta di permesso di soggiorno e 25 proposto ricorso. (m.g.)