Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Terremoto, rischio basso

Fonte: L'Unione Sarda
20 giugno 2012

La scossa tra Sardegna e Baleari dell'altra notte: nessun allarme
 

Ìl geologo: regole antisismiche negli edifici
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Nessun allarme, ma una riflessione seria sarebbe necessaria. «In Sardegna i terremoti sono rari e lievi. Ma sarebbe il caso che ci si adegui anche nell'Isola a costruire edifici più resistenti. Da noi non si tiene affatto conto dell'aspetto sismico nei calcoli strutturali». Felice Di Gregorio, geologo e professore universitario del dipartimento di Scienze della terra, ripercorre dati storici e scientifici. «L'esperienza di secoli ci dice che il rischio sismico da noi è bassissimo. E anche le strumentazioni raccolgono dati che vanno in questa direzione. Ma i movimenti sotterranei esistono. E causano oscillazioni che potrebbero avere conseguenze anche nell'Isola. Dunque, meglio prevenire».
IL FENOMENO Una conferma, non preoccupante, è arrivata la scorsa notte con la scossa di magnitudo 4.5 registrata a metà strada tra la Sardegna e le Baleari, a 150 chilometri da Carloforte e a 234 da Cagliari, in una zona dove i fenomeni sismici non sono frequenti. Per questo gli esperti l'hanno considerata "non comune". Il terremoto, rilevato dal Servizio geologico degli Stati Uniti e avvertito in modo lieve anche da alcuni cittadini dell'Isola (due le telefonate arrivate ai vigili del fuoco), per la sua intensità (magnitudo 4.5) verrà ora studiato dagli esperti. C'è da capire il tipo di movimento della faglia e da cosa sia stato causato.
I MOVIMENTI «L'Africa», ricorda Di Gregorio, «si avvicina di un centimetro all'anno alla placca europea ed asiatica. Questo movimento genera tensioni sulla crosta terrestre che vengono scaricate con delle scosse». Non solo. «La Sardegna si dirige in modo lento verso Est. I dati sono in fase di elaborazione». Queste attività hanno ripercussioni su tutto il mar Mediterraneo e causano sismi: «Verso la Calabria i fenomeni sono maggiori e più frequenti. Affermare che la Sardegna sia immune non è possibile. Per questo», ribadisce il geologo, «una cautela maggiore, seppur davanti a una pericolosità esigua, nella normativa antisismica sarebbe necessaria. Basti vedere cosa è accaduto in Emilia».
PRECEDENTI La scossa dell'altra notte, a 11 km di profondità (234 km a ovest di Cagliari, a 252 da Sassari, a circa 200 a est dell'isola di Minorca e poco meno di 400 chilometri da Algeri), è risultata troppo distante per creare conseguenze. È stata avvertita da due persone che hanno chiamato i vigili del fuoco. Il precedente risale al febbraio di tre anni fa: una scossa era stata avvertita in tutta la Gallura. Era più debole (magnitudo 3,7), ma più vicina (41 chilometri al largo di Olbia, a 20 chilometri di profondità nel Tirreno).
Matteo Vercelli