Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

I rom? Da nomadi a cittadini

Fonte: L'Unione Sarda
15 giugno 2012

Vertice in Prefettura, Zedda attacca: il campo sulla 554 doveva essere temporaneo
 

Sgombero entro il 2 luglio, abitazioni in affitto per loro
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Un piano di integrazione per cancellare le differenze tra rom e cittadini di Cagliari e hinterland. È l'obiettivo uscito fuori dal maxi vertice che ieri ha coinvolto Regione, Provincia, Comune, Prefettura, Caritas e forze dell'ordine. Argomento di discussione lo sgombero del campo della 554, che dovrà avvenire entro il prossimo 2 luglio, ormai in condizioni disastrose.
LA SITUAZIONE Una situazione invivibile quella del campo nomadi, con 60 interventi l'anno per spegnere incendi di materiale inquinante. «E ci sono stati anche momenti di tensione - ha ricordato il prefetto, Giovanni Balsamo - ci sono situazioni di pericolo». Anche il sindaco Massimo Zedda ha chiarito come la situazione dell'area nella 554 sia inaccettabile. Non è mancato un attacco alle precedenti amministrazioni: «Stiamo parlando di un campo che doveva essere temporaneo. Il non aver pensato all'integrazione di queste persone ha consentito che qualcuno lucrasse sulla loro presenza». I costi per il mantenimento del campo, inoltre, sono altissimi: 1,7 milioni solo negli ultimi 4 anni.
I MINORI Da considerare, tra l'altro, che all'interno della comunità nomade ci sono 93 minori su 157 persone. «Abbiamo dato la massima disponibilità, possiamo intervenire dal punto di vista finanziario - ha detto l'assessore regionale alla Sanità, Simona De Francisci - ci sono a disposizione 579 mila euro che erano destinati alla riqualificazione del campo, che dovranno essere spostati e destinati ad altri progetti sempre riguardanti i rom».
CARITAS In prima fila per garantire parità di trattamento e diritti dei rom c'è la Caritas, il cui massimo esponente in città è don Marco Lai: «Sulla 554 c'è una situazione di degrado che non può andare avanti. Tra queste persone - prosegue il religioso - c'è chi sta da 40 anni a Cagliari, e sono cittadini da trattare come tutti gli altri. Quanto si sta facendo adesso supera un contesto di vergogna, ci adeguiamo al resto dell'Italia e all'Europa».
NUOVE CASE I rom andranno a vivere in case sparse nel territorio cittadino e nell'hinterland: «Sottoscriveranno contratti - annuncia don Marco Lai - pian piano faremo in modo di superare l'assistenza cronica, ed è ovvio che questo percorso dovrà essere accompagnato dal sostegno delle politiche sociali». Undici persone sono già state spostate dal campo, alcuni hanno già firmato il contratto d'affitto, ma inizialmente il canone verrà pagato in parte dal Comune e in parte dalla Caritas: «Ricordo lo sgombero a Giorgino dei senegalesi fatto un po' di tempo fa - ha concluso Balsamo - in quel caso fu un'iniziativa positiva, perché le persone che vivevano nel degrado più totale ora hanno trovato una sistemazione e l'autonomia». Giovedì prossimo altro vertice in Prefettura, al quale parteciperà anche una rappresentanza dei rom del campo.
REAZIONI Resta da capire come i cagliaritani che ogni giorno lottano per pagare l'affitto di casa reagiranno a questa situazione. Sono tanti i casi, negli ultimi mesi, di genitori disperati che per dare un tetto ai propri figli hanno occupato case comunali assegnate ad altre persone, oppure edifici pubblici abbandonati. La necessità di trovare una sistemazione dignitosa e adeguata anche per loro è impellente quanto trovare una sistemazione adeguata ai rom.
Piercarlo Cicero