Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Elisabetta a Cagliari

Fonte: L'Unione Sarda
6 giugno 2012

AMARCORD. Il 29 aprile del 1961 la giovane regina arrivò in città
 

Sotto un diluvio fu acclamata da una grande folla
di Carlo Figari
Mentre a Londra si chiudono i grandiosi festeggiamenti per i sessant'anni di regno di Elisabetta, Cagliari ricorda quella visita fugace che la regina d'Inghilterra fece in città alla fine di aprile del 1961. Un solo giorno, sabato 29, quanto bastò per suscitare gli entusiasmi dei cagliaritani che le riservarono un'accoglienza appunto regale. Con solo il rammarico che la sovrana, accompagnata dal principe consorte Filippo d'Edimburgo, non potessero trattenersi per la sagra del 1° maggio. Sarebbe stato un Sant'Efisio memorabile. Ma il rigido calendario del viaggio costrinse la coppia reale a ripartire l'indomani per proseguire la settimana di visita ufficiale in Italia e Vaticano. Sant'Efisio gloriosu forse se ne ebbe a male e dopo tre mesi di una preoccupante siccità, che aveva riarso le campagne dell'isola in quel tiepido inverno, il giorno dell'arrivo di Sua Maestà mandò giù un diluvio da far rimpiangere la pioggia inglese.
INSERTO SPECIALE A testimonianza di quei giorni le cronache de L'Unione Sarda e un inserto speciale a colori praticamente scomparso dagli archivi e oggi raro oggetto per collezionisti. Tanto che una copia si può acquistare all'asta su ebay. Restano invece le ingiallite raccolte del nostro quotidiano con gli articoli di grandi giornalisti: il mitico direttore Fabio Maria Crivelli e il cronista di punta Giuseppe Fiori destinato a diventare scrittore di fama, dirigente del Tg2 e parlamentare.
VISITA IN ITALIA In quei giorni a cavallo tra aprile e maggio la visita in Italia della regina inglese occupò le prime pagine de L'Unione Sarda e dei quotidiani nazionali. Altri eventi incombevano nel mondo: nella vicina Francia la tensione era alle stelle per la guerra in Algeria e un tentato golpe dei generali contro De Gaulle. Gli Stati Uniti si accingevano a lanciare il primo americano nello spazio, Alan Shepard, in risposta alla missione russa di Gagarin. E nel nord Sardegna era stata notata la presenza del giovane principe ismailita Karim Aga Khan. Vagava con cinque amici inglesi e francesi e una bella signora, come semplici turisti, tra Olbia e Alghero alla ricerca di un terreno dove far costruire la sua villa estiva. Da lì a pochi anni sarebbe nato il sogno dorato della Costa Smeralda.
A CAGLIARI Il capoluogo da giorni si preparava alla visita regale, annunciata con enfasi anche dalla stampa britannica. Il programma prevedeva per il primo pomeriggio di sabato 29 l'arrivo all'aeroporto militare di Decimomannu del Comet reale con a bordo i sovrani. Con un corteo di auto avrebbero raggiunto Cagliari e dopo una breve sosta per i saluti davanti al Municipio di via Roma, si sarebbero diretti al porto. Da lì un motoscafo li avrebbe trasportati a bordo del panfilo Britannia, alla fonda di fronte all'imboccatura dei moli. Il programma fissava la partenza alle 18,30 per una breve crociera. Destinazione Capri e Napoli. La visita ufficiale sarebbe continuata nei giorni seguenti con tappe a Roma (per gli incontri col presidente Gronchi e Papa Giovanni XXIII), Torino dove erano in corso i festeggiamenti per i cent'anni dell'Unità d'Italia, e in forma privata a Milano e Venezia. Tutto andò come previsto, tranne qualche intoppo a Cagliari. A cominciare dalla pioggia.
IL DILUVIO Così scrisse il direttore Crivelli nel fondo del giornale domenicale: «Arriva maggio e la Sardegna sale alla ribalta dell'attenzione nazionale. La visita della regina Elisabetta ha portato oggi il nome dell'isola sulle prime pagine dei giornali di mezza Europa e di mezzo mondo. Ieri all'appuntamento con la sovrana inglese è mancato il sole, questo caldo e luminoso sole che per tre mesi aveva dominato il cielo implacabilmente terso, gettando allarme e angoscia nelle campagne roventi... Ieri ha invece piovuto ed Elisabetta che si attendeva, probabilmente, una visione dell'isola avvolta nel caldo sole di un'avanzata primavera, ha dovuto affrontare i rigori di una pioggia violenta e guardare un cielo grigio e triste come quello che aveva lasciato partendo dalla sua reggia».
L'ARRIVO Atterra così in un'insolita Sardegna dai colori britannici il velivolo reale, pilotato da un asso dell'aviazione, il comandante William Baillie. Il Comet buca le nuvole e si adagia dolcemente sulla pista alle 15,48. «Come per magìa - scrive nella cronaca della giornata Giuseppe Fiori - un raggio di sole illumina il velivolo e compare l'arcobaleno. Ma quando si apre il portellone riprende il diluvio. L'ambasciatore Clarke è sollecito a a riparare la regina sotto un parapioggia... La banda dei carabinieri esegue gli inni nazionali». Intanto atterra anche un Viscount che porta il bagaglio dei reali: decine di valigie e bauli («solo tre per per contenere una trentina di scarpe» rileva il cronista).
IL BENVENUTO Ad accogliere i sovrani le autorità civili, militari e religiose: in prima fila il presidente della Regione Efisio Corrias, del Consiglio Regionale Agostino Cerioni, il rappresentante del ministro degli esteri De Ferrari e i vari sindaci dell'hinterland.
IL VESTITO Dalla tribuna stampa si riesce a notare il primo dei numerosi modelli che gli stilisti Norman Hartell e Hardy Hamies hanno disegnato per il viaggio italiano della regina. All'occhio attento di Giuseppe Fiori nulla sfugge: «È un abito di lana leggera color sabbia, cappotto dello stesso tessuto con un motivo di sperone davanti. Perle agli orecchi, uno spillone di perle sul cappellino, tre fili di perle al collo. Al risvolto del soprabito una splendida spilla di zaffiro con brillanti che l'incorniciano a forma di cuore. La regina indossa un cappellino di paglia sottile beige, guanti, borsa e scarpe con punta rotonda e il fiocchino da un lato. Ed ecco Filippo, elegantissimo. Tiene per mano una bombetta di colore uguale ai guanti della consorte. È vestito di blu, la camicia bianca a righine azzurre».
IL CORTEO I sovrani ed il seguito salgono svelti sulle macchine alla volta di Cagliari. Sono le 16,10. Lungo il percorso, malgrado il violento acquazzone, la folla è fitta. Ad Assemini accade l'episodio del bambino che raccontiamo sotto. Ad Elmas il corteo si ferma perché la figlia del vicesindaco le porge un mazzo di rose rosse. Ora il corteo viaggia verso Cagliari, decine di migliaia di persone stanno accalcate nella via Roma. Davanti al Municipio cinque mazzieri in tight rosso reggono il gonfalone della città. Allineati su due file il sindaco professor Giuseppe Brotzu, circondato da giovani e ragazze nei costumi dei paesi. All'apparire del corteo è un grido lungo, sventolìo di bandiere, applausi mescolati agli evviva.
I DONI Il sindaco le si fa incontro e le rivolge il saluto della città. Le dona alcuni volumi di storia «a memoria del vostro breve passaggio in questa terra». Ragazze del gruppo folcloristico porgono alla regina due bambole in costume e un gioiello in filigrana dell'Ente turistico cagliaritano. Intanto la folla curiosa e festante rompe l'argine e si stringe attorno alle auto del corteo per vedere da vicino la coppia reale. «I grandi occhi della regina hanno una luce quasi d'infantile gaiezza, il principe risponde alle acclamazioni tagliando l'aria con svelti gesti della mano», scrive Fiori. Bisogna rimettersi in movimento e il corteo riparte per il porto. Qualcuno nel seguito riconosce il maresciallo Lord Alexander, il grande avversario di Rommel in Africa.
L'AVARIA Un ultimo omaggio delle autorità sulla banchina, poi il motoscafo blu con a bordo i reali salpa verso il Britannia alla fonda. In quell'attimo compare un raggio di sole. La regina e il principe, nonostante l'imbarcazione balli per le onde, se la godono in piedi nella parte scoperta. Il Britannia che avrebbe dovuto levare le ancore alle 18,30 invece si tratterrà tutta la notte a causa di un problema ai motori e ripartirà soltanto la domenica mattina.