Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Cellino, affondo sullo stadio

Fonte: L'Unione Sarda
6 giugno 2012

Lo sfogo del patron rossoblù, che domenica festeggia 20 anni da presidente
 

«Sognavo l'impianto nuovo, Zedda non ha voluto»
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«Pensavo di festeggiare i vent'anni con l'inaugurazione dello stadio nuovo e invece oggi non sappiamo neanche dove giocare. Devo comunicarlo alla Lega entro il 20 giugno, sono costretto a scegliere ancora Trieste, in attesa che sia pronto lo stadio di Quartu, dove abbiamo appena iniziato i lavori per rifare il manto erboso, ma ci sono un sacco di cose da fare in pochissimo tempo».
LO SFOGO È deluso e amareggiato, Massimo Cellino. Domenica prossima festeggerà vent'anni di presidenza della società rossoblù. Lo fa a modo suo, con parole taglienti verso il Comune, guidato prima da Emilio Floris e ora da Massimo Zedda: «Possibile che con l'amministrazione di Quartu abbiamo trovato un accordo in 20 giorni e con quella di Cagliari non ci siamo riusciti in 15 anni? Ora per tre anni saremo a Quartu, poi si vedrà se mai riuscirò a costruire questo stadio che non mi vogliono far fare. Ho speso un sacco di soldi a Elmas, potevamo avere lo stadio privato prima della Juventus, ma mi hanno bloccato tutto e pure denunciato alla Procura. Il Sant'Elia sta cadendo a pezzi e il Comune continua a buttare soldi cercando di rattopparlo. Il sindaco di Cagliari poi mi ha pignorato 2,8 milioni per un vecchio debito della società che i miei predecessori non hanno mai pagato». Secondo Cellino, «Zedda sta sbagliando perché non danneggia me, ma la città, la squadra, i tifosi. Domani lui ed io chissà dove saremo, ma il Cagliari e la città ci saranno sempre. Questo non hanno capito, stanno facendo solo danni». Il 10 giugno Cellino festeggerà il ventennio di presidenza, anche se il passaggio del club rossoblù dalla famiglia Orrù alla famiglia Cellino (inizialmente i proprietari erano l'attuale patron con i fratelli Giorgio e Alberto e la sorella Lucina, poi usciti dalla società) risale ai primi di giugno del 1992. Lo fa al termine di una stagione che ha visto il Cagliari affrontare delle trasferte forzate, per via delle condizioni del Sant'Elia.
I RIMBORSI Ecco perché ieri il presidente della società di viale La Plaia ha annunciato: «Il Cagliari spenderà 25 mila euro per rimborsare gli abbonati che non sono potuti andare a Trieste, non capisco proprio l'iniziativa di questi 50 tifosi guidati da avvocati che vogliono solo farsi pubblicità». Alcuni abbonati hanno chiesto non solo i danni economici, per via delle spese aggiuntive che hanno dovuto sostenere, ma anche quelli «morali» per non aver potuto seguire dal vivo le ultime quattro partite della squadra del cuore dopo il trasloco a Trieste per l'inagibilità del Sant'Elia. Troppo per Cellino: «Ho dovuto mandare anche l'avvocato della società a mediare con questa associazione che mi chiede i danni. Ma la colpa non è mia. Perché se la prendono con me se il Sant'Elia sta cadendo a pezzi e il Cagliari non sa dove giocare? Io dagli abbonamenti quest'anno ho incassato 740 mila euro, ma ne ho speso 800 mila per portare i tifosi in aereo a Trieste».