Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Non si scherzacon la salute

Fonte: L'Unione Sarda
31 maggio 2012

Una vicenda che preoccupa
 

Maria Francesca Chiappe
Ci mancava solo l'amianto. Povero Poetto, snaturato con l'abbattimento dei casotti, nel 1986, e ferito col ripascimento della spiaggia, nel 2002. Chi mai lo avrebbe immaginato: le due operazioni legate in modo indissolubile alla storia recente della città, se non altro per il mare di polemiche che entrambe hanno sollevato, trovano un collegamento nelle cause del nuovo allarme: i frammenti dei tetti di eternit che coprivano le caratteristiche palafitte in legno sono rimasti sepolti per quasi trent'anni sotto la sabbia per poi essere rimescolati proprio durante la fase conclusiva dei contestatissimi lavori di dieci anni fa, quando la sabbia pescata dalla draga olandese è stata mischiata a quella preesistente.
Si sa, la polvere di amianto uccide. E la notizia di un possibile inquinamento della spiaggia allarma moltissimo. Ancora non è chiaro se la bonifica comporterà la chiusura di un lungo tratto di arenile per qualche settimana soltanto o per mesi interi. Se la sabbia risulterà contaminata dallo scioglimento dei frammenti di eternit non ci sarà scelta: si dovrà seguire per forza la seconda strada. Con grandissima cautela, per evitare un inquinamento ancora più profondo.
I cagliaritani, ancora una volta, staranno a guardare, ancora una volta con grandissima ansia: certo, questa volta non si tratta di un'intervento estetico né di un'operazione di salvataggio della spiaggia. Questa volta c'è di mezzo la salute, e la rimozione di un materiale che causa tumori maligni è un atto obbligato, indispensabile, urgente. Se dovesse essere necessario rinunciare a porzioni di spiaggia anche durante l'estate nessuno avrà nulla da dire. Ma, sotto sotto, tutti penseranno: come mai non se ne sono accorti prima?