Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Troppi silenzi sotto la sabbia

Fonte: L'Unione Sarda
30 maggio 2012

Ora serve un intervento efficace

Giulio Zasso
Una domanda viene spontanea. Ci voleva l'esposto di un cittadino un po' più attento degli altri per scoprire che sotto la sabbia del Poetto si nascondono le insidie dell'amianto? I vecchi casotti sono stati abbattuti nel 1986, ormai una vita fa, ed è difficile pensare che nessuno abbia mai saputo nulla di un'ombra così inquietante, riconducibile alle quantità massicce di eternit utilizzate per i vecchi pied-à-terre sulla spiaggia. Senza contare che le notizie sulla sabbia potenzialmente a rischio non sono una novità dell'ultima ora. Già da tempo si sussurrava che l'arenile cagliaritano avrebbe potuto regalare brutte sorprese. Ma nessuno ha mai fatto nulla per controllare e poi rimediare.
Ora l'agenzia ambientale della Regione ha confermato che sull'arenile - peraltro stravolto dal ripascimento del 2002 - ci sarebbero tracce di amianto. E il Comune è costretto a correre ai ripari per cancellare i rischi da una spiaggia che sta per riprendersi il suo palcoscenico estivo. Tra pochi giorni partirà l'assalto di migliaia di bagnanti, di migliaia di bambini. Le indiscrezioni sulla sabbia velenosa diventate certezze sono uno spauracchio troppo grande e il Poetto corre il rischio di offrire un'immagine pericolosa che coincide proprio con l'apertura della bella stagione.
Si spera che gli interventi di bonifica siano rapidi e efficaci per chiudere i conti con una brutta storia, che coinvolge il cuore pulsante della spiaggia dei cagliaritani, cioè la fascia di litorale compresa tra la Quarta e la Quinta fermata, dove ventisei anni fa sono stati abbattuti, senza troppi accorgimenti (ma le strutture d'amianto sono state dichiarate fuorilegge soltanto nel 1992) decine di casotti.