Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Battaglia navale al Tar Massidda vince contro Deiana

Fonte: Sardegna Quotidiano
25 maggio 2012

Porto

 

Il preside di Giurisprudenza perde la sua battaglia legale. Il Tar ha respinto il ricorso di Massimo Deiana: Piergiorgio Massidda è stato legittimamente nominato alla guida dell’Autorità portuale. Il docente di Diritto della navigazione aveva presentato ricorso, ma il presidente del Tribunale amministrativo regionale Aldo Ravalli, con Marco Lensi e Gianluca Rovelli, lo ha rigettato. Ma non solo, le motivazioni indicate nella sentenza lasciano poche speranze anche in vista di un ulteriore ricorso. «Va da subito rilevato che su questione analoga esiste un precedente di questo Tribunale amministrativo regionale, poi confermato dal Consiglio di Stato, da cui questo Collegio non ritiene di discostarsi», si legge nella sentenza. Il riferimento è al capitano della Guardia costiera Agostino Chiaffitella che aveva contestato la nomina di Paolo Silverio Piro alla guida dell’Au - trorità portuale di Olbia. Anche in quella circostanza il ricorrente aveva sostenuto che la persona scelta dal ministro non aveva i titoli giusti. Le dinamiche sono le stesse della querelle sul porto di Cagliari, per Deiana l’ex senatore Massidda non avrebbe la “massima e comprovata qualificazione professionale nei settori dell’economia dei trasporti e portuale”, ma i giudici del Tar hanno chiarito meglio questo aspetto. In pratica la discrezionalità è tanta perché la norma «non richiedeva che il candidato fosse munito di specifico titolo di studio, né che avesse svolto un particolare percorso professionale imponendo soltanto che l’esperienza si fosse maturata nei settori (anch’essi genericamente indicati) dell’econo - mia dei trasporti portuale». Ma non solo, i giudici del Tar precisano che il ruolo di presidente dell’Autorità portuale non è da considerarsi strettamente sotto il profilo tecnico e che, in pratica, può essere ricoperto anche da un politico. Nella sentenza si cita la Corte Costitruzionale che precisa: «Il presidente, in sintesi, è posto al vertice di una complessa organizzazione che vede coinvolti, e soggetti al suo coordinamento, anche organi schiettamente statali (presiede, tra l’altro, il comitato portuale del quale fanno parte il Comandante del porto e, in rappresentanza dei Ministeri delle finanze e dei lavori pubblici, un dirigente dei servizi doganali ed uno dell’ufficio speciale del genio civile) e gli è assegnato un ruolo fondamentale, anche di carattere propulsivo, perché il porto assolva alla sua funzione (...), comunque interessante l’econo - mia nazionale». Dopo aver ricordato il lunghissimo curriculum politico dell’ex senatore del Pdl i giudici hanno concluso che «è pertanto evidente che anche con riferimento ai limiti interni all’esercizio del potere discrezionale, la scelta del Ministero è esente dai vizi che il ricorrente afferma sussistere. Tale scelta non risulta palesemente arbitraria, illogica, incoerente né comunque basata su presupposti inesistenti». M.Z.