Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Molentargius, prove di rilancio

Fonte: L'Unione Sarda
25 maggio 2012

Questa mattina verrà illustrato il progetto che potrebbe rigenerare l'area umida cagliaritana

I Riformatori: un imprenditore sardo pronto a investire sulle saline
Un soggetto privato sardo sarebbe pronto a scommettere sulla rinascita delle Saline. E il piano industriale è già pronto. Sarà illustrato oggi, alle dieci e trenta, all'Hotel Regina Margherita. I Riformatori puntano al rilancio delle saline: «Chiediamo una procedura di evidenza pubblica per la gestione delle Saline», fanno sapere attraverso una nota. «Consentirebbe all'ente di liberarsi da attività economiche dirette per cui non è competente, concentrandosi sulla regolamentazione e sul controllo delle stesse». In più la partecipazione di privati si tradurrebbe in risparmio per le casse pubbliche. E «i soldi risparmiati potrebbero essere utilizzati per sistemare gli argini del canale di Terramaini».
All'appuntamento di questa mattina interverranno il leader del partito Massimo Fantola, il coordinatore Michele Cossa, i consiglieri regionali, il coordinatore provinciale, Giorgio Angius, i consiglieri comunali e i coordinatori cittadini dei comuni di Cagliari, Quartu, Quartucciu, Selargius e Monserrato, i consiglieri provinciali. Ci saranno anche il coordinatore del centro studi dei Riformatori Antonello Gregorini e il presidente del parco di Molentargius, Mauro Contini.
L'incontro servirà per discutere delle sorti dell'area lagunare che ha segnato la storia della città. Le vicende del Parco di Molentargius sono contorte. Iniziano nel 1999, con la sua istituzione, ma già nel 1977 la Convenzione di Ramsar aveva riconosciuto il valore delle aree umide, spalmate su 1600 ettari; tre quarti delle quali caratterizzate da zone sommerse: in parte saline, in parte stagni. E poi c'è stato il riconoscimento di sito di importanza internazionale per la sosta, lo svernamento e la nidificazione di numerose specie di uccelli acquatici.
Purtroppo c'è anche la parte negativa, fatta di «diffusi episodi di abusivismo edilizio», polemizzano i Riformatori, e «di 150 miliardi di lire di finanziamenti pubblici - investiti negli anni '90 dagli amministratori - per il recupero di parte del patrimonio edilizio della Città del Sale e il rifacimento di parte delle vasche delle Saline». E oggi c'è un finanziamento regionale di 20 milioni, ma «per gli strani casi del funzionamento delle amministrazioni pubbliche, non è stato ancora approvato un Piano che ci indichi quali opere siano più opportune».
Sara Marci