Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Indimenticabile Falcone

Fonte: L'Unione Sarda
24 maggio 2012

ANNIVERSARI. Per il ventennale di Capaci con magistrati e finanzieri

Il giudice celebrato dai ragazzi della Tuveri

Se la gioventù le negherà il consenso, anche l'onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo .
Deve essersi ispirata a questa frase di Paolo Borsellino Federica Satta, l'insegnante di Lettere della scuola media “Tuveri” di via Venezia, che assieme alla preside Valentina Savona ha organizzato con la 2ª C una giornata per trasmettere i valori e il ricordo di Giovanni Falcone, nel ventennale della strage che l'ha ucciso.
IL MAGISTRATO Era il 23 maggio del 1992 e quel giorno il magistrato Paolo De Angelis non può dimenticarlo. Qualche secondo dopo aver guardato le immagini della strage, proiettate nell'aula magna dell'istituto di via Venezia, appena prende la parola la sua voce è spezzata dalla commozione. Dopo qualche minuto e gli applausi d'incoraggiamento riprende: «Incontrai Falcone nel 1990 e Borsellino nel 1991». Inizia il racconto con un ricordo personale per spiegare chi erano i magistrati trucidati dal tritolo mafioso nel 1992. Illustra il loro metodo d'indagine, la gratitudine dell'Fbi verso Falcone, e l'abbandono da parte dello Stato italiano.
LA SOLITUDINE «Assieme a Borsellino sopportò le critiche, anche crudeli, da parte di chi doveva aiutarlo». Come quando «qualche giuda lo prese in giro perché nel 1988 il Csm gli preferì Agostino Meli per sostituire Antonino Caponnetto» (il capo dell'Ufficio istruzione della Procura di Palermo), o i tanti attacchi sui giornali e in televisione.
I RAGAZZI La mafia e la solitudine uccisero Falcone. Ma solo la persona in carne e ossa, perché i suoi valori di giustizia sono ancora vivi. Lo dimostrano i ragazzi della 2ªC che idealmente si sono stretti intorno al magistrato ucciso dalla mafia realizzando un filmato in cui si racconta il clima che ha preceduto e seguito l'attentato del 23 maggio e quello del 19 luglio a Paolo Borsellino.
I FINANZIERI In aula erano presenti anche il maresciallo Paolo Pepe e il colonnello Domenico Luppino della Guardia di Finanza, che hanno parlato di educazione alla legalità. Il primo mette in guardia i ragazzi dalla brodo di coltura della mafia: «Quando non ci difendiamo da qualcuno che calpesta la nostra dignità favoriamo la mafia». Mentre il secondo ha ringraziato la scuola «per aver ricordato anche gli agenti della scorta di Falcone»: Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro.
Per una settimana all'ingresso dell'istituto saranno collocati 3 alberi su cui si potrà lasciare appeso un pensiero sulla figura dei magistrati scomparsi, proprio come hanno iniziato a fare i ragazzi della 2ª C.
Mario Gottardi