Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Monte Urpinu, edifici militari abbandonati

Fonte: L'Unione Sarda
24 maggio 2012

I progetti di dismissione


«Un tempo a Monte Urpinu pascolavano i cavalli. Sarebbe bello poterli vedere ancora». Nei ricordi di Paolo Erasmo, attualmente pensionato e tesoriere dell'associazione Musa (Monte Urpinu Salvaguardia Ambiente), c'è una vita trascorsa al servizio della Difesa. Proprio nel colle cagliaritano, dove su circa 15 ettari di superficie si estendevano «terreni, campi da calcio, tanti fabbricati, la mensa, gli alloggi e persino una chiesa». La servitù militare, il 68° deposito carburanti dell'Aeronautica militare, in mano alla Regione dal 2007, versa oggi in totale stato di abbandono, custodita (ma solo per interdire l'ingresso al pubblico) attraverso un servizio di guardiania che costa non meno di 250 mila euro annuali. E domani? L'ipotesi più accreditata sembrerebbe quella di ospitare il Corpo Forestale, «ma sarebbe un peccato non restituire ai cittadini un'area così vasta e strategica per troppi anni sottratta alle loro attività», commenta la presidente Musa, Luisella Caria. Da cinque anni l'associazione studia il colle, ascolta i residenti del quartiere, realizza progetti di comune accordo con le loro richieste. «Sognano prima di tutto gli orti urbani - prosegue la Caria - in cui poter coltivare prodotti biologici e magari organizzare convegni sull'agricoltura. Potrebbero essere frequentati anche da studenti e disabili, per esempio, acquisendo anche il ruolo di orti sociali». Numerose sono anche le richieste di spazi da parte delle associazioni: con tutti gli edifici presenti all'interno del colle «si potrebbe anche organizzare un centro di aggregazione per associazioni, spesso troppo "piccole" per potersi permettere una sede propria». C'è chi propone un ostello per la gioventù, chi percorsi per famiglie che possano creare una trade union col confinante parco di Molentargius. E poi c'è l'ipotesi "fattoria didattica": Monte Urpinu ripopolato da animali da far conoscere e apprezzare alle scolaresche sempre più distratte da videogames e telefonini. Un parco con anatre, maiali, capre e persino cavalli: proprio come nei ricordi dell'ex militare.
Michela Seu