Rassegna Stampa

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La ricetta di Andreozzi: Basta regali ai costruttori, ridisegnamo insieme la Cagliari del futuro

Fonte: web Castedduonline.it
21 maggio 2012

 

21/05/2012 00:58


“La storia della ricetta su come cucinare i fenicotteri? Era uno scherzo goliardico all’opposizione, ma sapete quanta gente mi ha fermato per strada per chiedermi com’era? Persino una vecchia professoressa di Lettere che non vedevo da anni. In realtà la ricetta l’avevo semplicemente presa da un sito”. Giuseppe Andreozzi, 59 anni, avvocato, consigliere comunale dei Rossomori, la sfida di Zedda l’ha vista nascere sin dalle primarie di un anno mezzo fa, quando era candidato alla carica di sindaco. “Allora era difficile immaginare questo cambiamento- spiega- ma credo sia stato fondamentale il ruolo del web e dei social network. Siamo stati davanti a un centrosinistra finalmente in grado di discutere, di fare circolare informazioni molto rapidamente. Nel mio piccolo sono orgoglioso di essere stato partecipe di questa svolta radicale a Cagliari ampliando le voci e il dibattito”.

Andreozzi, ma adesso come mai c’è tanta tensione con l’opposizione e soprattutto così poco antagonismo reale al sindaco e alla sua maggioranza?

Diciamo che il centrodestra a Cagliari ha governato per troppi anni e dunque non si trova a suo agio in questo ruolo. Dopo sole tre settimane di insediamento già segnalavano le nostre mancanze, mostrando però un enorme nervosismo e grande insofferenza. Giusto fare un’opposizione dura, ma dovrebbe essere più costruttiva. Poi la politica cagliaritana va ulteriormente svecchiata: nel nostro piccolo il mio partito dei Rossomori ha appena eletto un segretario quarantenne, Tore Melis.

Ora però dovrete affrontare situazioni spinose, come ad esempio la dismissione di Buoncammino: che proposte avete?

Io sono del parere che a Buoncammino debba restare una piccola presenza penitenziaria, in modo da dare un segnale anche alle famiglie dei carcerati. Spostarsi a Uta per ogni colloquio sarebbe inoltre un disagio anche per molti miei colleghi avvocati. Questo mi sembra che sia anche l’indirizzo che vuole dare tutto il centrosinistra, al contrario del centrodestra che a Buoncammino avrebbe voluto un hotel a cinque stelle da regalare ai privati. Quindi non dismetterei del tutto il carcere.

A proposito di imprenditori privati: come la metterete con Cellino e con il Sant’Elia?

Per adesso siamo di fronte a un imprenditore che sceglie da solo di abbandonare Cagliari, dunque aspettiamo la sua risposta definitiva. Se sarà questa, propongo che lo stadio sia ristrutturato con una bella pista di atletica e un’area attrezzata per i grandi eventi e gli altri sport. Ma non è pensabile rifare lo stadio senza sapere cosa intende fare la squadra che gioca in serie A. Se è vero che l’amministrazione Floris ha perso risorse importanti come quelle del campus universitario o del museo Betile, è anche vero che Cellino ha tirato la corda. Anche a Elmas l’amore con quell’amministrazione mi sembra stia sfociando in denunce e battaglie varie. L’uso dello stadio dunque andrà ripensato con un vero concorso di idee.

Sul fronte invece delle unioni civili e delle nozze gay cosa ne pensa?

Dico subito che il registro delle unioni civili è una risorsa da non sottovalutare, non è una cosa inutile. Due persone che convivono non hanno alcun diritto, soprattutto in situazioni gravi come la malattia o la morte di un convivente. Non è semplice dimostrare di amare la persona con cui vivi e di poter avere delle garanzie anche economiche in situazioni di difficoltà. I diritti degli omosessuali ormai sono parificati e riconosciuti in quasi tutta Europa, quindi sono favorevole anche all’ipotesi delle nozze gay, sulle quali comunque non sarà il Comune da solo a decidere.

Come sono invece i rapporti dei Rossomori con gli altri partiti indipendentisti, in primis la Zuncheddu?

Noi non siamo per l’indipendentismo puro ma preferiamo il concetto di sovranismo della Sardegna in un contesto europeo. Senza staccarci dall’Italia, per essere chiari, ma avendo importanti garanzie sui nostri territori. Dico che è importante dialogare con tutte le forze indipendentiste ma anche che il centrosinistra sardo garantisca autonomia ai partiti della sua coalizione senza fare figli e figliastri.

In conclusione, quali sono secondo lei gli obiettivi dell’amministrazione Zedda per i prossimi sei mesi e per rendere Cagliari più moderna?

Intanto dobbiamo rendere più efficiente la macchina amministrativa: il Comune deve diventare “amico” dei cittadini. Sulle pratiche edilizie ad esempio diciamo basta ai facili regali ai grandi costruttori, ma è giusto dare risposte in tempi più rapidi alle tante piccole imprese che presentano dei progetti. Viviamo in un momento di vacche magrissime: forse sarebbe stato meglio amministrare quando arrivavano milionate di fondi pubblici, ma non ci tiriamo indietro. L’economia va rilanciata anche con una intelligente politica urbanistica. Poi stiamo mettendo mano a tutta l’impiantistica sportiva: di quei sei milioni che erano destinati al nuovo palazzetto dello sport in via San Paolo, una buona parte possiamo utilizzarli per sistemare tantissimi impianti nei quartieri che ne hanno bisogno, che sono ricoperti da erbacce o che non hanno copertura per l’inverno. La gente deve potere praticare sport vicino a casa propria con strutture adeguate. Tanti campi possono essere ristrutturati. Poi c’è il porticciolo di Sant’Elia: anche quella è un’opera importante da far decollare per dare ossigeno al quartiere e ad un intero settore.